Suzy90
Genius
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Concetti Chiave

  • Amleto riflette sul dilemma esistenziale tra sopportare le avversità o combatterle per porvi fine.
  • Considera la morte come un modo per sfuggire al dolore, ma teme i sogni che potrebbero venire dopo.
  • La paura dell'ignoto dopo la morte spinge a sopportare le sofferenze della vita.
  • La razionalità e la coscienza trasformano il coraggio in codardia, ostacolando azioni decisive.
  • Le riflessioni eccessive portano a perdere la determinazione necessaria per agire.

Indice

  1. Il dilemma dell'esistenza
  2. La paura dell'ignoto
  3. La coscienza e la codardia

Il dilemma dell'esistenza

Essere o non essere, questo è il dilemma, se sia più nobile soffrire nella mente le frecce e i dardi di un’avversa fortuna, o armarsi contro questo mare di problemi e quindi opponendosi a essi porre loro fine.

Morire – dormire non più; e con il sonno noi mettiamo fine al dolore e a tutti i mali umani che sono impliciti nella vita umana (letteralmente: “che la nostra carne ne è erede”): è una fine da desiderarsi ardentemente. Morire, dormire, dormire magari anche sognare: ecco qui l’ostacolo: poiché nel sonno della morte quali sogni possono arrivare, quando ci siamo liberati da queste nostre spoglie mortali, questo deve darci pace – questa è la considerazione che fa durare così a lungo la sofferenza. Perché chi sopporterebbe le frustrate del tempo, i torti dell’oppressore, l’offesa dell’uomo orgoglioso, il dolore di un amore non corrisposto, gli indugi della legge, l’insolenza di chi ha una carica e il disprezzo verso il merito, paziente, che non viene riconosciuto, quando lui stesso potrebbe chiedere un riconoscimento con una semplice arma.

La paura dell'ignoto

Chi sopporterebbe il peso della vita, di faticare e sudare sotto una pesante vita, se non fosse per la paura di quello dopo la morte, del luogo inesplorato, dal quale nessun viaggiatore è mai tornato, se (la paura) non ci confondesse, e ci facesse piuttosto sopportare i mali che abbiamo e volare verso altri ignoti?

La coscienza e la codardia

Ed è così che la coscienza (o anche “razionalità”) ci rende tutti codardi, e così quella che era un’azione risolutrice viene risucchiata (o “resa malata”) dal più pallido dei ragionamenti, e imprese elevate facendo queste considerazioni deviano il loro corso e perdono il nome di azione.

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