Sofocle - Elettra: trama

Prologo

All’alba giungono davanti al palazzo dei Pelopidi a Micene tre personaggi: Oreste di circa venti anni, Pilade, l’anziano pedagogo che aveva portato via da Micene Oreste, ricevuto dalle mani della sorella Elettra, al momento dell’uccisione di suo padre Agamennone.
Ora, però, il pedagogo deve entrare nella reggia annunciando che Oreste è morto a causa della caduta da un carro durante i giochi pitici.
Nel frattempo, sulla soglia della reggia, c’è Elettra che è sola e distrutta dal profondo dolore causato dalla morte del padre. Invoca, quindi, gli Dei e le forze degli Inferi per vendicare Agamennone ma le rimane la speranza di incontrare di nuovo Oreste per sopportare insieme a lui la sofferenza.

Parodo

Dialogo tra Elettra e il coro di 15 donne libere micenee. Il coro è amico di Elettra ricorda alla donna di come il dolore non ridà la vita. Elettra ringrazia il coro per il tentativo di consolarla ma la sua sofferenza è più forte e reputa stolti coloro che dimenticano i genitori uccisi. Sovviene, successivamente, il ricordo del fratello Oreste e la speranza, mai svanita, di poterlo incontrare di nuovo. La memoria, però, non fa altro che alimentare il rammarico di Elettra.

Primo episodio

Elettra giustifica la sua condotta: deve convivere ogni giorno con gli assassini di suo padre che le impartiscono ordini. Infatti Egisto ha preso il posto di Agamennone anche se lui stesso è l’uccisore e la madre Clitemestra vive con Egisto e festeggia il giorno della morte di Agamennone.
Anche se il coro richiama Elettra ad essere giudiziosa lei non riesce ad essere «saggia e pia».
Nel frattempo esce dal palazzo Crisotemi, la sorella di Elettra, e porta offerte funebri per la tomba del padre.
Motivo?
Un sogno di Clitemestra su Agamennone che ritornava in vita per riprendersi il suo scettro.
Elettra ordina alla sorella di non portare offerte sulla tomba di Agamennone ma di pregare il padre affinché Oreste ritorni e la aiuti a vendicare gli assassini.Crisotemi è commossa e toccata perché anche lei crede che la madre ed Egisto siano «tiranni» che abitano la sua casa. Queste parole saranno un segreto delle due sorelle.

Primo stasimo

Il coro predice ad Elettra la vendetta che si riverserà su Clitemestra ed Egisto perché lo spirito di Agamennone non può essere dimenticato. Le Erinni, anche, stanno preparando il momento di agire.

Secondo episodio

Dialogo tra Clitemestra ed Elettra.
Clitemestra è convinta che l’uccisione di Agamennone sia dovuta al fatto che l’uomo abbia sacrificato Ifigenia per far ritorno in patria e per questo accusa Elettra di star ingiuriando il nome di Egisto senza motivo
Elettra giustifica l’atto di suo padre dicendo che era stato obbligato dagli dei a compiere il sanguinoso gesto e accusa Clitemestra di essere «più padrona che madre». Clitemestra non perdona né Agamennone né Elettra e, con un rito propiziatorio, invoca Apollo affinchè il suo sogno sia propizio. Sulla scena cade il silenzio.
Il silenzio viene rotto dall’arrivo del pedagogo che annuncia la notizia della finta morte di Oreste. Le reazioni sono diverse per ogni personaggio. L’espressione di Clitemestra prima è enigmatica e impenetrabile ma poi si scioglie in un’ esagerata gioia provocata dalla liberazione dal suo tormento.
Elettra sprofonda in una sofferenza inconsolabile, quasi viscerale. Crisotemi irrompe sulla scena in modo ottimista perché ha trovato dei segni sulla tomba di Agamennone che presagirebbero il ritorno di Oreste. Appresa la notizia della morte, si rifiuta, però, di ascoltare la sorella riguardo l’uccidere Egisto.

Secondo stasimo

Il coro riconosce il coraggio di Elettra e le augura di poter essere felice dopo tutto il dolore subito.

Terzo episodio

Oreste e Pilade, mascherati, entrano nel palazzo insieme a due soldati. Uno porta un urna con le false ceneri del corpo di Oreste. Oreste chiede al coro chi possa annunciare il loro arrivo in palazzo e la risposta è Elettra. Elettra riceve l’urna con le ceneri e manifesta il suo dolore inconsolabile mentre dialoga con il fratello. La donna, infatti, non capisce la vera identità dell’uomo con cui parla. Straziato dalla sofferenza della sorella, Oreste si rivela attraverso una scena di αναγνώρισιϛ (riconoscimento)
Inizia tra i due un duetto lirico: Elettra è vinta dalla commozione per aver ritrovato il fratello e da una gioia immensa. Oreste la invita alla moderazione e, spinto da Pilade e il demagogo, inizia ad attuare il piano per vendicare il padre Agamennone.

Terzo stasimo

Il coro canta una breve ode sui segni che presagiscono morte e disgrazia facendo accrescere il παθος : Ares avanza portando con sé una strage, le Erinni sono passate sopra il tetto della reggia ed Hermes sta conducendo alla meta il Vendicatore che in silenzio si aggira nel palazzo.

Epilogo

Elettra esce ad annunciare al coro che la vendetta si starà per compiere.
Successivamente si mette di fronte alla porta per impedire ad Egisto di entrare. Improvvisamente si sentono le urla di una Clitemestra morente che implora pietà e aiuto. In contrasto alla debolezza della madre, Elettra incita il fratello a colpirla ancora. Dopo il delitto Oreste e Pilade escono dal palazzo. Intanto si vede arrivare dalla campagna Egisto che è sarcastico ed esultante per la notizia della morte di Oreste. I due giovani quindi rientrano. Elettra accoglie Egisto, gli conferma il decesso del fratello e mantiene un tono accondiscendente che in realtà nasconde le sue intenzioni ambigue e beffarde. Egisto ordina di spalancare le porte del palazzo così da mostrare il corpo esanime di Oreste, simbolo del definitivo potere dell’uomo sulla città.
Dalle porte esce un cadavere coperto da un velo con Oreste e Pilade.
ancora mascherati. Egisto scopre l’identità dei presenti e capisce che per lui la morte è vicina. Su incitazione di Elettra, Oreste spinge Egisto nella reggia e lo uccide nel luogo in cui Agamennone per mano sua perse la vita.