giuliaangelilli
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Sulla pace di Isocrate

Ci sono cose grazie alle quali potremmo correggere la situazione della città e renderla migliore, in primo luogo qualora rendiamo consiglieri riguardo le questioni comuni uomini tali quali vorremmo avere nelle questioni private, e qualora cessiamo di pensare che i sicofanti siano democratici, che tra gli uomini gli oligarchi siano persone per bene, sapendo che per natura nessuno è queste due cose, vogliono restaurare quella forma di governo in cui ciascuno sia rispettato.
In un secondo tempo qualora desideriamo trattare gli alleati come gli amici, e qualora non li lasciamo liberi a parole, di fatto li lasceremo agli strateghi per fare loro ciò che vogliono, ma se li presiedessimo non da despoti, ma da alleati, considerando ciò, il fatto che siamo più potenti di ciascuna tra le città, ma più deboli di tutte insieme; qualora tentiate di procurarvi alleati non con battaglie né con assedi, ma con benefici: conviene, infatti, che le alleanze nascano da queste cose, le inimicizie invece da ciò che per caso facciamo ora. [135] In terzo luogo qualora voi non riterrete molto importante, dopo la pietà per gli dei, l’essere rispettati dai Greci; infatti così volentieri danno sia i domini sia le supremazie a coloro che si trovano in questa condizione. Qualora vi atteniate a ciò che è stato detto e oltre a ciò vi mostriate bellicosi nelle esercitazioni e con i preparativi, ma pacifici con il non commettere ingiustizia, renderete non solo florida questa città, ma anche tutti gli altri Greci.

Infatti nessun altra delle città oserà commettere ingiustizia contro di loro, ma esiteranno e vivranno in grande tranquillità, qualora sappiano che la nostra potenza vigila ed è pronta a portare aiuto a coloro che subiscono ingiustizia. Tuttavia, qualunque cosa facciano, la nostra posizione sarà buona e vantaggiosa. [138] Qualora, infatti, sembri opportuno alle città più importanti astenersi dalle ingiustizie, noi avremo la responsabilità di questi comportamenti virtuosi, qualora invece tentino di commettere ingiustizie, tutti quelli che hanno paura e si trovano in una situazione critica si rifugeranno presso di noi, rivolgendoci molte suppliche e preghiere, e dandoci non solo l’egemonia, ma anche sé stessi. [139] Quindi non ci mancheranno uomini con cui punire chi sbaglia, ma avremo molti che combattono con noi prontamente econzelo.Infattiqualecittàochitragliuomininondesidereràessere parte della nostra amicizia e della nostra alleanza, qualora vedano che in entrambe le cose siamo sia i più giusti sia possediamo il potere più grande, e sia vogliamo salvare gli altri sia possiamo, ma noi non necessitiamo di nessun aiuto?
[...] [141] [...] è bello nelle ingiustizie e nelle follie degli altri, essendo assennate, capeggiare per primi la libertà della Grecia, ed essere chiamati salvatori, non loro distruttori, ed essendo notato per la virtù, recuperare la gloria degli antenati

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