Eschilo- caratteristiche
Eschilo è stato l'iniziatore del genere tragico. Utilizza un linguaggio magno-eloquente, in lui troviamo i canoni della tragedia, la solennità che diventa stile. "I Persiani", è l'unica tragedia di carattere storico: questi furono sconfitti perchè avevano affrontato il destino, schierandosi contro le divinità e portando avanti il progetto di tracotanza, macchiandosi di ubris. Nei "Sette a Tebe" si vedono Argo e Tebe, protagoniste di un conflitto: due fratelli che muoiono sfidandosi a duello, l'uno per mano dell'altro. La colpa di cui si macchia Edipo aveva in comune questa sorta di contaminazione che i greci chiamavano "miasma" (il sangue che esce dall'ucciso e contamina la terra in cui si riversa ). L'uomo che prende delle decisioni si assume la responsabilità del suo agire. Eschilo rivaluta l'importanza del mito: quest'ultimo serviva per essere divulgato e conosciuto,ma soprattutto per la sua valenza educativa, così che l'uomo conosceva le regole della vita attraverso il dolore e la sofferenza dei personaggi che si muovevano sulla scena; l'uomo così comprende che non si può sfuggire al male, perché è un componente inevitabile della vita. Nella struttura della tragedia di Eschilo, i sentimenti forti sono quelli che predominano. Eschilo non utilizza un linguaggio comune, molti vocaboli sono desunti dal lessico dell'epica.