Alceo
Alceo nacque a Mitilene da una famiglia aristocratica attorno al 630 a.C. Le vicende della sua vita sono legate alla figura di Pittaco, uno dei 7 sapienti della Grecia che insieme ai fratelli di Alceo destituì il tiranno Melancro. Successivamente Pittaco e Alceo combatterono insieme contro gli ateniesi per il possesso dell'Ellesponto: Pittaco uccise il campione degli ateniesi e poco dopo Alceo dovette abbandonare lo scudo. In seguito, Pittaco e Alceo organizzarono un complotto contro il tiranno Mirsilo, ma l'impresa fallì e Alceo fu costretto all'esilio.
Dopo che Alceo venne esiliato, Pittaco si accordò con Mirsilo e insieme a lui governò la città sino alla morte del tiranno, per poi diventare lui, con il consenso dei cittadini, arbitro e governante con pieni poteri, carica che esercitò per 10 anni.
Mentre Alceo era in esilio, Pittaco divenne l'incarnazione del male. È però probabile che concesse ad Alceo la possibilità di tornare in patria, dove il poeta passò gli ultimi anni della sua vita.
L'ambiente di Alceo è assai meno raffinato di quello della sua concittadina Saffo: è il mondo militaresco dell’eteria, il circolo aristocratico al quale egli apparteneva, con il quale si sentiva intimamente solidale.
La destinazione della sua poesia è il simposio, i suoi versi sono dominati da un forte senso di solidarietà: la coesione tra i membri del gruppo è assicurata dalla convivenza di idee politiche e morali, gusti nel bere. A sua volta il simposio stesso dava modo ai suoi partecipanti di condividere esperienze di gioco, canto e corteggiamento. Proprio il canto è l'espressione principale dei riti e dei temi del simposio.
Alceo mostra poco interesse per l'amore: la sua è una poesia maschile, fatta per uomini d'azione. Forse era consapevole solo in parte di comporre i suoi versi per due tipi di Auditorium: il primo è il pubblico noto e scelto di compagni, il secondo quello di coloro che ascoltano i versi di Alceo lontani dal simposio.
Piene di vitale energia sono le linee esistenziali che si affacciano nei suoi versi, l'odio per i nemici il rispetto dell’onore, e dell'ospitalità; la forte risposta di fronte i dolori dell'esistenza e la necessità di agire nella lotta politica. La sua è una politica sanguigna, che rispecchia una società divisa in classi, disuguaglianze e sull’esibizione della forza. Il tema di vari frammenti è anche il vino che nel mondo della Grecia riunisce una serie di valori sociologici e simbolici; anche culturale, infatti il vino si beve secondo un preciso codice di comportamento. Per lui il vino rappresenta uno specchio attraverso cui vede l'anima dei suoi compagni, un farmaco, ma anche usato per festeggiare.
Come Saffo anche Alceo non disdegna contenuti mitici, estratti dall’ epoca omerica, in un frammento infatti rievoca la vicenda di Elena. Anche per lui il mito rappresenta il modello cui si riferiva occasioni e stati d'animo. Fu anche un grande poeta della natura.