Concetti Chiave
- La focalizzazione del romanzo è interna, con un narratore che vede attraverso il punto di vista di Fabrizio del Dongo.
- Il narratore è anche onnisciente, commentando gli eventi con ironia e critica, mostrando la focalizzazione zero.
- Le sequenze narrative e dialogiche predominano, con alcune descrittive in minoranza.
- Fabrizio del Dongo, il protagonista, è un giovane nobile che partecipa alla battaglia di Waterloo con l'esercito di Napoleone.
- Il viaggio di Fabrizio è caratterizzato da incontri significativi, tra cui Napoleone e vari soldati, culminando in un senso di smarrimento.
Il brano è tratto dal romanzo storico La Certosa di Parma, scritto da Stendhal (pseudonimo di Henri-Marie Beyle) nel 1938.
La focalizzazione è interna, poiché il narratore conosce, vede, sente e capisce solo ciò che conosce, vede, sente e capisce il personaggio di cui ha adottato il punto di vista. È presente anche la focalizzazione zero: infatti il narratore è anche onnisciente e interviene a commentare criticando o con una certa ironia lo svolgimento dei fatti. Le sequenze sono specialmente narrative e dialogiche. Sono presenti in minoranza anche quelle descrittive.
Il protagonista è Fabrizio del Dongo, un giovane appartenente ad una nobile casata ricca e potente, che abbandonò la famiglia per arruolarsi nelle truppe francesi e combattere al fianco di Napoleone Bonaparte a Waterloo.
Un giorno, cavalcando verso Waterloo, chiese informazioni a delle vivandiere che incontrò. Una di loro, intuendo di esser davanti a un giovane inesperto, lo invitò a seguirla presso il sesto reggimento di cavalleria, alla quale la donna era aggregata.
Quello di Fabrizio è un percorso attraverso il quale matura vivendo varie esperienze e imbattendosi in diversi personaggi: il cadavere di un soldato morto, davanti al quale impallidì dall’orrore; un gruppo di soldati francesi che decise di affrontare, scambiandoli per nemici; dei generali, tra cui il maresciallo Michel Ney, che fu costretto a seguire, trascinato dal suo cavallo; le spoglie dei suoi nemici; lo stesso Napoleone Bonaparte, una figura che Fabrizio ammirava e con il quale era certo di combattere presto; gli ussari che gli rubarono il cavallo, lasciandolo solo a piedi; e infine i soldati a cui chiese un pezzo di pane, ormai stanco e affamato dopo una giornata senza aver toccato cibo.
Preda della delusione, della confusione e specialmente dello smarrimento, Fabrizio tornò dalla vivandiera, che lo aiutò a salire sul carretto. Una volta dentro, fu rapito dalla sfinimento e si addormentò.
Domande da interrogazione
- Qual è il ruolo della focalizzazione nel romanzo "La Certosa di Parma"?
- Quali esperienze contribuiscono alla maturazione di Fabrizio del Dongo?
- Come reagisce Fabrizio del Dongo dopo la sua giornata di avventure e difficoltà?
La focalizzazione è interna, poiché il narratore conosce e comprende solo ciò che il personaggio principale, Fabrizio del Dongo, conosce e comprende. Tuttavia, è presente anche la focalizzazione zero, con il narratore onnisciente che interviene con commenti critici o ironici.
Fabrizio matura attraverso varie esperienze, tra cui l'incontro con il cadavere di un soldato, il confronto con soldati francesi, l'incontro con generali come il maresciallo Michel Ney, e l'ammirazione per Napoleone Bonaparte. Queste esperienze, insieme alla perdita del cavallo e alla richiesta di cibo ai soldati, contribuiscono alla sua crescita.
Dopo una giornata di delusioni, confusione e smarrimento, Fabrizio torna dalla vivandiera che lo aveva aiutato in precedenza. Lei lo aiuta a salire su un carretto, dove, esausto, si addormenta.