Concetti Chiave
- "I Fiori del Male" di Baudelaire, pubblicato nel 1857, fu censurato per immoralità, obbligando l'autore a rimuovere alcuni testi.
- L'opera è suddivisa in sei sezioni che esplorano la delusione e l'alienazione di un'anima romantica.
- Il poema "Albatros" utilizza la similitudine tra l'uccello marino e il poeta, simboleggiando la difficoltà di esprimere il sublime nella poesia.
- Il poeta è paragonato a un albatro, che è maestoso in volo ma goffo a terra, riflettendo l'alienazione del poeta moderno.
- Baudelaire descrive la società post-industriale come troppo distratta per apprezzare l'arte, relegando il poeta a un ruolo marginale e solitario.
Baudelaire, Charles – Albatros
L’opera “I Fiori del Male” venne pubblicata nel 1857 e i suoi contenuti furono tanto scandalosi che sia l’autore che il suo editori vennero sottoposti ad un processo per immoralità e nell’edizione successiva vennero obbligati ad eliminare alcuni dei testi considerati troppo eccessivi dalla critica, la raccolta è divista in sei sezioni, che rappresenta le tappe simboliche della storia di un’anima delusa nei propri sogni romantici e per questo precipitata in un oblio di noia e alienazione. Uno degli episodi più noti di quest’opera è quello dedicato all’albatro, in cui il poeta viene paragonato a questo uccello marino, tanto forte ed elegante quando vola ma al contempo goffo e maldestro quando pone le zampe a terra. Questa ambivalenza caratterizza anche il poeta moderno, il quale sente dentro di se un privilegio che gli permette di concepire le visioni più sublimi, senza però riuscire a trovare le parole che possano permettere di corrispondere l’esperienza su carta e permettere anche che altri uomini possano sperimentare questa condizione leggendo, questo è il vero problema dell’uomo romantico: genio privilegiato ma ignorato e spesso schernito.Non a caso, la lirica dell’albatro è costruita interamente su una similitudine, in cui la descrizione dell’animale corrisponde nella seconda parte a quella del poeta, e quindi le “grandi ali bianche” dell’ottavo verso, diventano successivamente le “ali da gigante” del sedicesimo verso che appartengono all’uomo, l’albatro dunque non appartiene al cielo allo stesso modo in cui il poeta non appartiene alla terra. Entrambi poi sono sottoposti alle conseguenze di questo loro disagio, l’uomo infatti viene spesso deriso e disprezzato per la sua ingenuità, per la sua lontananza dalla comunità e per le sue illusioni, ovviamente il poeta soffre di questa condizione anche per la consapevolezza che non ci sia alcun rimedio e quindi che lui sia condannato a patire per sempre. La società post industriale è infatti troppo intenta alle proprie occupazioni per dedicare del tempo alla bellezza della cultura e al messaggio della poesia, l’arte quindi riveste un ruolo secondario, non rientra più tra i beni preziosi della civiltà. Nell’età moderna dunque il poeta vive estraniato e in solitudine completa come se fosse in esilio, Baudelaire ha espresso questa consapevolezza ribadendo la propria fedeltà alla vocazione poetica, non senza il sentimento della propria superiorità rispetto alla massa, in cui contesto di indifferenza più totale.
Domande da interrogazione
- Qual è il tema principale dell'opera "I Fiori del Male" di Baudelaire?
- Come viene rappresentato il poeta nella lirica dell'albatro?
- Qual è la condizione del poeta nella società post-industriale secondo Baudelaire?
L'opera esplora le tappe simboliche della storia di un'anima delusa nei propri sogni romantici, che precipita in un oblio di noia e alienazione, riflettendo la condizione del poeta moderno.
Il poeta è paragonato all'albatro, forte ed elegante in volo ma goffo a terra, simbolizzando l'ambivalenza del poeta moderno, genio privilegiato ma spesso ignorato e schernito.
Il poeta vive estraniato e in solitudine, come in esilio, poiché la società è troppo occupata per apprezzare la bellezza della cultura e il messaggio della poesia, relegando l'arte a un ruolo secondario.