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Concetti Chiave

  • Jean d'Auton was a French writer, poet, and historian, known as an official chronicler at the court of King Louis XII of France.
  • He was part of the "Grands Rhétoriqueurs" movement, active between 1499 and 1528, and crafted his writings in a rhythmic and epic style.
  • Details about his life are scarce and unclear, including his birth and death dates, but he authored the "Chronicles of Louis XII."
  • Despite being a Benedictine monk, he was sent to Italy by the king to document French military actions as both witness and chronicler.
  • He documented significant events like the Sack of Castellaneta and the Challenge of Barletta, and interactions with various Italian states' officials.

D'Auton

Jean d'Auton era uno scrittore religioso, poeta e storico cronista francese.
Appartenente alla corrente detta dei Grandi Retorici, fu attivo tra il 1499 e il 1528. e alla memoria di un umanista, sappiamo che fu uno storico ufficiale della corte di re Luigi XII di Francia.
Il biografo reale nel verso (dal 1507), come altri storici come Pierre Hall e Jean Marot, ha saputo dare ai suoi scritti una forma metrica regolare e un'epopea di valenza
Da un punto di vista strettamente biografico abbiamo poche informazioni precise sul suo personaggio (le stesse date di nascita e di morte sono incerte), se non che è stato l'autore, per conto del sovrano stesso delle Cronache di Luigi XII (o Cronache del regno di Luigi XII).

Sebbene fosse un monaco benedettino monaco quando fu inviato dal monarca in Italia, sulla scia delle truppe francesi con il compito specifico di archiviare - testimone e cronista allo stesso tempo - le azioni.
Contemporaneo di François Rabelais - e come questi già vanno a cricca di studiosi latini riuniti intorno al filosofo Guillaume Budé e all'abate di Fontaine-le-Comte - come storico si occupa di una serie di eventi che dovrebbero diventare storici come il sacco di Castellaneta e la Sfida di Barletta.

Fu testimone delle gesta dei capitani di guerra e dei soldati di ventura nel Medioevo. Nei suoi Annali descrive come il suo sovrano soggiornò a Palazzo Malabaila d'Asti per rispondere in più occasioni - nel 1502 e nel 1507 - ai Signori di Mantova e del Monferrato, ai Duchi di Urbino e di Ferrara, nonché a diversi ambasciatori degli Stati Italiani.

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