
“Non riesco a trovare nemmeno uno stage/tirocinio: sono disperato e depresso”. Inizia così un post pubblicato su Reddit da un utente 27enne, studente di laurea magistrale in Olanda, tornato temporaneamente a Roma. La sua richiesta di consigli ha acceso una discussione molto partecipata.
Nel suo messaggio racconta un percorso accademico non lineare, ma ricco: prima un cambio di facoltà, poi una laurea in Scienze Politiche conclusa nei tempi, Erasmus, corsi estivi, attività extracurricolari, padronanza di inglese e francese e ora una magistrale quasi terminata all’estero. Nonostante questo, zero risposte positive alle candidature inviate per stage in Italia o nel resto d’Europa.
“Il problema è che non riesco a trovare nessuno stage, né a Roma né nel resto d’Europa. La cosa assurda è che spesso anche per uno stage chiedono ‘esperienza pregressa’”, scrive. “Capisco pure che il mio settore non è dei più fruttuosi… ma sto davvero male per questa situazione e non so più come muovermi”.
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Conoscere i canali giusti
Diversi utenti hanno risposto con consigli pratici e incoraggiamenti. C’è chi ha suggerito canali alternativi per cercare esperienze valide: “Prova a visitare il sito di Scambi Europei oppure il sito European Solidarity Corps. Troverai sicuramente qualcosa: offrono volontariato retribuito con alloggio in tutta Europa”.
Altri propongono il Servizio Civile all’estero: “Il rimborso spese può arrivare a 800-900 euro con vitto e alloggio pagati, in paesi dove la vita costa meno. Se scegli bene il progetto, può essere formativo e utile per entrare nel settore della cooperazione”.
Il piano B: i concorsi
Un altro utente interviene con una lettura più cruda del problema: “Hai un bel CV ma il tuo corso è iper-inflazionato, molto teorico e privo di sbocchi nel privato. Stai cercando qualcosa che non esiste, se parliamo di quelle posizioni da uno su diecimila”.
Il suggerimento è di spostare lo sguardo verso il settore pubblico: “Rivolgi la tua attenzione sui concorsi nelle istituzioni europee o internazionali, oppure su quelli italiani, inclusi i concorsi per la carriera diplomatica”.
Un CV fatto bene fa la differenza
Tra le risposte più tecniche e articolate, spicca quella di un utente che ha analizzato il problema dal punto di vista formale: “Il CV così non va bene: è formattato male, manca il profilo, non entri nel dettaglio delle esperienze. Devi fare tre versioni: uno con foto per il mercato italiano, uno senza foto per l’estero e un Europass dove richiesto”.
E continua con un elenco dettagliato di strategie: “Aggiungi il livello CEFR delle lingue, organizza bene le sezioni, cambia le keywords per ogni candidatura. E personalizza sempre il CV e la cover letter per ogni singola offerta”.
Suggerisce anche programmi e piattaforme da tenere d’occhio: “Guarda i tirocini del Parlamento Europeo (Shuman), quelli del Ministero degli Esteri e il programma VIE. Se ti candidi bene, sei ancora in tempo”.
“Anche io non trovavo niente: non sei solo”
C’è spazio anche per chi ha vissuto la stessa frustrazione: “Il periodo post laurea è stato il peggiore per me. Nessuno mi rispondeva, anche quando offrivo di lavorare gratis. Alla fine ho fatto un lavoro che odiavo per pagarmi un master, e solo dopo un anno ho trovato qualcosa”.
E ancora: “Quello che stai passando è normalissimo. Il tuo corso non è il più semplice in ottica lavorativa, ma non demordere”.
Tra incertezza e sovraffollamento, un problema condiviso
L’utente che ha aperto il post non si considera “l’ultimo della fila”: ha studiato, viaggiato, imparato le lingue. Eppure oggi si scontra con un mondo del lavoro dove anche per uno stage vengono richieste esperienze pregresse, e dove ogni annuncio riceve centinaia di candidature.
“Non penso di essere il candidato migliore del mondo, ma credo di essermi dato da fare”, scrive. Come lui, molti altri giovani si trovano a navigare tra CV da sistemare, settori saturi, bandi pubblici e piattaforme di volontariato internazionale. Il post non ha dato risposte definitive, ma ha acceso una conversazione utile. Che, come spesso accade, era il primo passo di cui c’era davvero bisogno.