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Lavorare in Regno Unito sarà più difficile, cosa cambia per gli italiani articolo

Addio al 'sogno inglese'. Per un lungo periodo negli anni '10 del nuovo millennio, migliaia di cittadini europei hanno fatto di Londra la loro nuova base di appoggio e, tra loro, anche molti italiani.

In un'intervista rilasciata a 'Il Messaggero', Domenico Bellantone, console italiano a Londra, stima che gli italiani nel Regno Unito siano circa 700mila, di cui 350mila sono registrati come residenti all’estero. Per tutti loro – e in generale per tutti i cittadini europei intenzionati ad emigrare verso l'Inghilterra – adesso la permanenza Oltremanica potrebbe complicarsi.

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Il visto lavorativo in base al guadagno

L'entrata in vigore della legge anti immigrazione varata dal Premier Rishi Sunak cambia infatti le carte in tavola per quanto riguarda l'ottenimento del visto lavorativo. Non basterà più guadagnare 26.200 sterline, ma saranno necessarie almeno 38.700, circa 45mila euro. Se la soglia non sarà raggiunta, nessuna azienda potrà più sponsorizzare il lavoratore e quindi permettergli di ottenere un visto. Per questo motivo il console spiega: “Da ora in avanti arriveranno quasi solo lavoratori dell’alta ospitalità, della ricerca scientifica qualificata, del managment alberghiero e del settore finanziario”.

 

La soluzione a portata di mano (ma non per gli europei)

Come riporta 'Il Messaggero' al momento ci sarebbe una soluzione per aggirare il vincolo. Il Regno Unito infatti concede la possibilità ai lavoratori under 35 di rimanere su suolo britannico mediante l'ottenimento di un visto speciale. Tuttavia, l'accordo riguarda Paesi come, per citarne alcuni, Canada, Giappone e Corea del Sud, ma non nazioni dell’Unione Europea. Al momento, infatti, non esiste un accordo.

Data pubblicazione 9 Aprile 2024, Ore 12:14
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