
Da una parte i giovani preoccupati per il loro futuro professionale, dall’altra le aziende, che faticano a reperire le competenze di cui hanno bisogno nei giovani. Un fenomeno, quello dello Skill Mismatch, purtroppo molto diffuso in Italia.
Una possibile risposta alla sete di formazione degli studenti è la recente riforma scolastica, che alle scuole superiori ha introdotto le figure dei docenti tutor e orientatori: proprio a loro spetta l’arduo compito di individuare talento, ambizione e attitudini di ciascuno e indirizzarlo verso i percorsi dove possono avere più opportunità di crescita.
A questo si aggiungono 30 ore di attività di orientamento da garantire a ogni studente dell’ultimo triennio delle superiori e delle medie.
Ma chi aiuta i docenti a orientare i propri alunni?Conoscere il mondo del lavoro oggi e studiare come sarà domani è il pane quotidiano di realtà come Gi Group, prima Agenzia Per il Lavoro a capitale italiano. Un sapere che ha deciso di condividere con i docenti chiamati a orientare i ragazzi attraverso la sua divisione Gi Edu, interamente dedicata al mondo delle scuole e delle università. Per i docenti in particolare sono infatti previste una formazione specifica e una consulenza tecnica che permettono di svolgere al meglio gli incarichi legati all’ orientamento.
La recente riforma non ha fatto altro che dare un’ulteriore spinta a questo progetto, come sottolineato nel convegno “Navigare il futuro: l’importanza dell’orientamento scolastico tra riforme e mondo del lavoro”, con la stessa Gi Group che ha fatto il punto sulle nuove norme e su come le scuole abbiano assimilato la nuova proposta. Ma è stata anche l’occasione per fare il punto su tutte le opportunità di Gi Edu insieme a rappresentanti del mondo della scuola, della formazione e delle istituzioni, che è possibile rivedere anche sul canale YouTube di Gi Group.
Skuola.net vi spiega perché questo progetto può supportare le scuole e cambiare la vita (e il futuro) dei più giovani, facilitando fin da subito il lavoro di tutor e orientatori.
Gi Group e le scuole: un’alleanza per il futuro degli studenti
Secondo un’indagine promossa proprio da Gi Group lo scorso anno, 1 ragazzo su 3 non sa cosa fare dopo la maturità. I motivi sono molteplici ma, alla base, spesso c’è una scarsa informazione circa le possibilità del post-diploma.
“A oggi – aggiunge sempre Baroni, Country Manager Italia di Gi Group Holding, – solo il 21% degli studenti conosce ITS e IFTS, e i docenti non ne sanno molto di più. Riporto questo dato, frutto di un nostro recente studio, per sottolineare lo scollamento strutturale tra lavoro e scuola che in giornate come questa, grazie alle realtà che come noi ci credono, vogliamo contribuire a rimarginare”.
Molti degli interventi del PNRR mirano proprio a rendere la scuola più moderna e vicina alla realtà contemporanea, ma allo stesso tempo stanno mettendo a dura prova, viste le tempistiche ridotte, gli uomini e le donne che devono realizzarli.
E la riforma del docente tutor e orientatore rientra proprio in questo perimetro d’azione: “Perché la scuola ha la responsabilità di formare i cittadini del domani, e noi riteniamo che sia fondamentale il dialogo costante tra scuola e mondo del lavoro, per formare nei ragazzi competenze necessarie e concrete”, afferma Cianfriglia, Responsabile Partnership e Relazioni Istituzionali dell’Associazione Nazionale dei Presidi.
“Bisogna fare delle alleanze e secondo noi Gi Group è un ottimo alleato per il mondo della scuola e per fare quello che il PNRR ci chiede. Sempre consapevoli del fatto che ci vuole attenzione ai risultati” ha poi aggiunto l’esponente dell’ANP.
Da prof a “Sensei” dell’orientamento con Gi Edu e il Training Hub
Questa alleanza si basa soprattutto sul supporto a docenti, orientatori e tutor, nell’integrazione dei percorsi curriculari ed extracurriculari di orientamento da proporre agli studenti, utili anche a completare le 30 ore di orientamento e i PCTO previsti dal MIM, che è proprio l’obiettivo della divisione Gi Edu.
Perché sono proprio questi insegnanti, come abbiamo visto, i veri protagonisti dell’ambizioso piano di orientamento del MIM: “La riforma dell’orientamento è una grande opportunità, sicuramente discussa, ma che dà finalmente un nome e cognome a coloro che dovrebbero occuparsi dell’attività formativa degli studenti” afferma Baroni, Country Manager Italia Gi Group Holding.
Non mancano poi strumenti di autovalutazione per lo sviluppo personale e professionale, nonché percorsi per rafforzare e valorizzare le tue competenze orientative e tecniche, come il modulo d’orientamento ‘Sensei’, che si rivolge proprio a questa platea di docenti per informarli su tutte le dinamiche e le richieste provenienti dal mondo del lavoro. Con un occhio sempre puntato a quelle che sono le famose soft skill.
“Oggi si parla sempre di più dello Skills-Based Hiring: le aziende partono a cercare non più dalle Hard Skill ma dalle Soft Skill che poi sono proprio quelle che consentono al giovane di imparare. E con il modulo ‘Sensei’ i professori sanno esattamente cosa cerca l’azienda e come lo cerca, a partire dal biglietto da visita del CV” racconta Nodari, Candidate Management & Employer Branding Senior Director Gi Group.
Gi Edu può contare anche sul Gi Group Training Hub, uno spazio fisico e digitale dedicato a orientamento e formazione per acquisire le competenze chiave per entrare nel mondo del lavoro soprattutto in quei settori si fa fatica a trovarle nei possibili candidati. Nell’anno scolastico appena concluso, il Training Hub ha organizzato quasi mille eventi nelle scuole, coinvolgendo circa 30mila studenti.
Le altre soluzioni di Gi Group per le scuole: l’orientamento esperienziale e l’apprendistato di primo livello
Gli istituti che decidono di lavorare insieme a Gi Group per implementare le proprie attività di orientamento hanno la possibilità di accedere anche ad una serie di opportunità altrimenti difficilmente accessibili.
Ad esempio, i laboratori dove svolgere attività di orientamento esperienziale come quelle che hanno luogo nel Gi Group Training Hub di Milano oppure nel MADE Competence Center, ubicato all’interno del Politecnico di Milano, di cui l’Agenzia Per il Lavoro è uno dei soci fondatori.
MADE, ad esempio, nasce per raccontare cosa voglia dire Industria 4.0 e come la fabbrica di oggi non sia più quella di ieri: gli addetti non sono più operai sottoqualificati, ma tecnici altamente specializzati che lavorano in ambienti che ricordano più le sale operatorie in termini di pulizia.
Così Taisch, Presidente MADE Competence Center, racconta questa fabbrica-laboratorio-aula “dove lo studente vive una Teaching Factory, una fabbrica pensata non per la produzione, ma per le attività di orientamento e formazione. Si tratta di un percorso misto che alterna lezioni con docenti ‘di impresa’ alle attività pratiche”.
Non mancano poi opportunità come quella dell’apprendistato di primo livello, ovvero una formula che permette agli studenti di continuare a formarsi alternandosi tra i banchi di scuola e il luogo di lavoro, dove entrano con regolare contratto di assunzione. Insomma, quello che è il sistema duale tedesco si può realizzare anche nelle scuole secondarie superiori italiane. Come, ad esempio, avviene con successo in Brianza.
Manna, Docente Referente Apprendistato duale UST Monza e Brianza racconta di “un modello nel quale tutti gli attori, come le Agenzie Per il Lavoro, lavoravano con la scuola per l’orientamento. Abbiamo recuperato molti studenti che si stavano perdendo, grazie a percorsi di lavoro in cui i ragazzi scoprivano davvero cosa fossero in grado di fare. Un’azione vera, una partnership tra pubblico e privati che lavorano per il bene dei ragazzi”.
Il risultato di questa iniziativa? Oltre 100 contratti di apprendistato di primo livello - un vero e proprio contratto di lavoro in formazione, riservato a giovani da 15 -25 anni per il conseguimento di diplomi professionali - attivati in un solo anno: un record a livello nazionale.
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