
La rivincita della facoltà umanistiche. Chi lo ha detto che il laureato in Lettere abbia maggiori difficoltà a trovare un'occupazione nel mondo del lavoro al tempo del web? Internet sta aprendo nuove opportunità anche in un mercato lavorativo ingessato e tradizionale come quello italiano.
Per tanti, purtroppo, è in voga l'idea, priva di logica a dir la verità, che il percorso di studi umanistico sia senza sbocchi.
La ricerca di ExpoTraining
Eppure non è così. Secondo le analisi effettuate dall'Osservatorio ExpoTraining, che mette a confronto le opinioni di circa 500 tra manager di grandi, medie e piccole imprese, esperti di formazione e di comunicazione, nel 2018 il 35% dei manager indicano le materie letterarie ed umanistiche tra quelle che saranno più richieste tra 10 anni. Erano il 24% solo due anni fa. Il trend è ormai consolidato.Per il panel di ExpoTraining, dunque, le materie umanistiche sono e saranno sempre più preziose per vari motivi, ma soprattutto per la capacità di “produrre contenuti interessanti”, fondamentali per il web, dai social all’e-commerce.
I numeri
Il 35% degli intervistati (Metodo Cawi su panel pluririsposta di 500 partecipanti nel mese di giugno 2018) ha indicato quindi la facoltà come lettere, filosofia, storia e le expertise di scrittori e giornalisti tra le competenze che saranno più preziose da qui ai prossimi anni. Il 35% ha indicato le competenze tecniche IT (raggruppando competenze nel web, nella programmazione e più in generale nelle tecnologie), il 38% ha indicato quelle più prettamente scientifiche, il 40% quelle economiche.
Coniugare le materie umanistiche al mondo hi-tech
“Emerge sempre più chiara la necessità non già di ridurre i percorsi di studi umanistici, ma di saperli coniugare con i saperi legati al mondo del web e dell’IT. Perché se è vero che il mondo tra 10 anni avrà bisogno di esperti di tecnologia, è anche vero che avrà anche bisogno di lettere, lingue, storia e filosofia. Saper unire questi due mondi ancora troppo distanti, anche attraverso la formazione, è la vera sfida per il lavoro di domani.” - ha affermato Carlo Barberis, presidente dell'Osservatorio ExpoTraining.Chi si specializza in materie umanistiche, dunque, è più versatile e sa reinventarsi anche in lavori diversi e apparentemente lontani a ciò in cui ha investito. Un valore aggiunto, tanto basta per allontanare i pregiudizi e luoghi comuni.