
Si chiama AppLI ed è il nuovo Assistente virtuale per il Lavoro promosso dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. È uno strumento digitale gratuito, accessibile online, che utilizza l’intelligenza artificiale generativa per affiancare i giovani nella ricerca di un impiego e nell’esplorazione di percorsi formativi coerenti con il proprio profilo.
Un progetto che, nella sua prima fase, si è concentrato sui NEET, ovvero quei ragazzi tra i 15 e i 29 anni che non studiano, non lavorano e non sono inseriti in un percorso di formazione.
Con un obiettivo ambizioso: favorire il rientro dei giovani nel mondo del lavoro attraverso un’interazione intelligente, personalizzata e continua, capace di orientare, consigliare e accompagnare.
E dopo una periodo di sperimentazione condotta in tutta Italia, ora AppLI si prepara a diventare una componente stabile dell’ecosistema dei servizi pubblici per l’impiego: “Esempio concreto dell’uso dell’intelligenza artificiale a beneficio delle persone”, ha sottolineato il Ministro del Lavoro, Marina Elvira Calderone.
Indice
Giovani ai margini, un assistente che li rimette in gioco
In Italia, facendo riferimento ai dati Istat 2024, si stima che siano circa 1,4 milioni i giovani tra i 15 e i 29 anni che rientrano nella categoria dei NEET. Si tratta di quasi un giovane su cinque, un dato strutturale che non risparmia nessun territorio, e che si accompagna spesso a forme di marginalità sociale, disagio psicologico e scollamento dalle istituzioni.
Una condizione che ha conseguenze pesanti sia sul piano individuale che collettivo: la dispersione di competenze, l’inattività prolungata, il mancato accesso al reddito e la fragilità previdenziale sono tutti elementi che aggravano un problema già complesso.
È in questo contesto che si inserisce AppLI, come strumento operativo pensato per ricostruire una connessione tra il singolo e le opportunità. Un supporto concreto, che non sostituisce i percorsi tradizionali di accompagnamento al lavoro, ma li integra con l’agilità e la reattività tipiche delle soluzioni digitali.
La sua forza e punto di distinzione, però, sta nella capacità di entrare direttamente in relazione con l’utente, offrendo risposte personalizzate, immediate e coerenti con il territorio e le esigenze del mercato.
Come funziona AppLI: l’intelligenza artificiale applicata al lavoro pubblico
AppLI, come detto, è una piattaforma pubblica alimentata da intelligenza artificiale generativa, progettata per dialogare con i giovani e accompagnarli passo dopo passo nella costruzione del proprio percorso professionale.
Il suo funzionamento si basa su un’interazione semplice, continua, empatica. L’utente non è mai lasciato solo davanti a un modulo da compilare, ma viene guidato con domande, suggerimenti e indicazioni personalizzate, in un dialogo che si adatta via via alle risposte, agli interessi e agli obiettivi dichiarati.
L’architettura è pensata per integrarsi con il sistema già esistente del SIISL – la piattaforma digitale nazionale per le politiche attive del lavoro – e con le banche dati regionali e ministeriali: ciò consente ad AppLI di accedere in tempo reale a informazioni affidabili su offerte, corsi, trend del mercato.
Ma il vero valore aggiunto è nel modello di progettazione adottato: AppLI è il frutto di un processo di co-design, sviluppato insieme agli utenti finali, che ne ha plasmato funzionalità, linguaggio e modalità d’uso. Una scelta che ha reso il servizio più accessibile, realistico e reattivo, in grado di rispondere alle esigenze vere di chi lo utilizza.
Cosa può fare AppLI: orientamento, competenze e strumenti per agire
L’assistente virtuale, nel pratico, si propone come un tutor digitale completo, capace di intervenire nei diversi snodi che precedono e accompagnano l’ingresso nel mondo del lavoro.
In che modo? Aiutando a capire dove si è, a definire dove si vuole arrivare e a costruire un piano per riuscirci. Suggerendo percorsi professionali coerenti con il profilo dell’utente, segnalando opportunità formative e lavorative legate al territorio, offrendo supporto nella redazione del curriculum, nella scrittura di una lettera di presentazione e nella preparazione a un colloquio.
E se l’ansia da primo impiego blocca sul nascere, AppLI interviene con un coaching adattivo e modulato, che restituisce strumenti pratici ma anche fiducia in sé stessi.
Una delle funzioni più apprezzate è il micro-apprendimento, che permette di approfondire competenze specifiche attraverso brevi sessioni guidate, pensate per essere agili, mirate e subito spendibili.
Non manca l’attenzione all’inclusività: AppLI è pensato per interagire anche con chi ha difficoltà linguistiche o cognitive, grazie alla trascrizione vocale, al supporto multilingue e a un’interfaccia progettata per essere davvero accessibile.
I risultati della sperimentazione: interesse alto, impatto concreto
Ma adesso parliamo un attimo di dati. Sì perché, come detto, da febbraio ad aprile 2025 AppLI è stato testato da un campione rappresentativo di 2.000 giovani NEET, distribuiti su tutto il territorio nazionale.
I numeri registrati non raccontano solo di una partecipazione formale, ma di un coinvolgimento reale: l’80% degli utenti interpellati si è attivato, rimanendo sulla piattaforma per una media di 44 minuti distribuiti su tre giorni. Più della metà è tornata almeno una seconda volta, segno che l’esperienza non è stata percepita come episodica, ma come un percorso utile da riprendere e approfondire.
Dal punto di vista operativo, l’impatto è stato tangibile. Sono stati creati o migliorati oltre 700 curriculum, completate più di 400 simulazioni di colloquio, portati a termine quasi mille percorsi di orientamento personalizzati.
Centinaia di utenti hanno, inoltre, individuato una professione su cui gli piacerebbe focalizzarsi, esplorando con l’aiuto di AppLI le relative offerte formative e lavorative.
Il riscontro qualitativo, raccolto attraverso oltre 1.000 feedback, ha confermato la bontà dello strumento: il 69% delle valutazioni è stato pienamente positivo, e il punteggio medio di soddisfazione ha raggiunto il 7,8 su 10, uno dei più alti tra i servizi digitali della pubblica amministrazione. L’85% ha espresso soddisfazione piena (CSAT), mentre l’87% lo consiglierebbe ad altri (NPS).
Ma a colpire, più dei numeri, è la percezione che emerge dalle parole di chi l’ha usato: AppLI viene descritto come “concreto”, “semplice”, “utile per fare chiarezza”, capace di sbloccare situazioni di stallo non con frasi motivazionali, ma con strumenti operativi. Un supporto digitale, sì, ma con un impatto umano.