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Concetti Chiave

  • L'italiano deriva dal latino volgare, con trasformazioni nei dittonghi e consonanti.
  • La declinazione latina è stata sostituita da un'unica forma per singolare e plurale in italiano.
  • Il genere neutro del latino è scomparso nell'evoluzione verso l'italiano.
  • Gli articoli italiani derivano da aggettivi dimostrativi e numerali latini.
  • Le frasi italiane sono diventate più brevi e coordinate rispetto alle complesse subordinate latine.

Indice

  1. Evoluzione dei dittonghi latini
  2. Trasformazioni delle consonanti latine
  3. Scomparsa del genere neutro
  4. Evoluzione della forma passiva
  5. Tradizione popolare e dotta

Evoluzione dei dittonghi latini

La lingua italiana deriva dal Il dittongo latinoae” si è trasformato in “e” o “ie”; il dittongo latino “oe” si è trasformato in “è (chiusa)”; il dittongo latino “au” si è trasformato in “ò (chiusa)”.

Trasformazioni delle consonanti latine

Le consonanti latine hanno subito le seguenti trasformazioni come: la caduta delle consonanti finali; la scomparsa della consonante I nomi latini modificavano la desinenza a seconda della funzione che svolgevano nella frase e l’insieme delle varie desinenze del nome si chiamava declinazione. Nel passaggio dal latino all’italiano i nomi hanno assunto un’unica forma per il singolare e un’unica forma per il plurale.

Scomparsa del genere neutro

I nomi latini potevano essere di genere maschile, femminile e neutro, ma nel passaggio dal latino all’italiano il genere neutro è scomparso.
Gli articoli non esistevano in latino, infatti gli articoli che usiamo oggi, ovvero, determinativi e indeterminativi, sono nati dalla trasformazione dell’aggettivo dimostrativo ille, illa, illud, e dell’aggettivo numerale unus, una, unum (uno, una).

Evoluzione della forma passiva

La forma passiva del verbo in latino era semplice, invece nel passaggio dal latino all’italiano l forma passiva del verbo divenne composta.
L’ordine delle parole all’interno della frase, che in latino era libero, in italiano divenne fisso.

Le frasi in latino erano lunghe e una sola principale reggeva molte subordinate, invece nel passaggio in italiano le frasi sono diventate più brevi e la subordinazione è stata sostituita con la coordinazione.

Tradizione popolare e dotta

Le parole derivate dal latino volgare, attraverso lenti processi di trasformazione, sono dette “parole di tradizione popolare”.

Invece, le parole derivate dal latino letterario, che sono state recuperate dalle persone colte direttamente, e senza modifiche, dai testi latini antichi, sono dette “parole di tradizione dotta”.

Domande da interrogazione

  1. Quali sono le principali trasformazioni dei dittonghi latini nella lingua italiana?
  2. I dittonghi latini "ae", "oe" e "au" si sono trasformati rispettivamente in "e" o "ie", "è (chiusa)" e "ò (chiusa)" nella lingua italiana.

  3. Come sono cambiate le consonanti latine nel passaggio all'italiano?
  4. Le consonanti latine hanno subito trasformazioni come la caduta delle consonanti finali e la scomparsa della consonante, con i nomi che hanno assunto un'unica forma per il singolare e il plurale.

  5. Che differenza c'è tra le parole di tradizione popolare e quelle di tradizione dotta?
  6. Le parole di tradizione popolare derivano dal latino volgare attraverso lenti processi di trasformazione, mentre le parole di tradizione dotta derivano dal latino letterario e sono state recuperate senza modifiche dai testi antichi.

Domande e risposte

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