Concetti Chiave
- Il congiuntivo esprime azioni la cui realizzazione non è certa, aggiungendo sfumature alla lingua italiana che altre lingue non possiedono.
- È utilizzato per esprimere incertezza, dubbio, opinioni personali, desideri, timori e necessità.
- Il congiuntivo è sempre preceduto dalla congiunzione "che" e si usa in frasi concessive, finali e interrogative indirette.
- Si distingue tra congiuntivo presente e imperfetto, usati in base al tempo del verbo principale.
- Esiste anche un congiuntivo composto, utilizzato quando l'azione espressa è antecedente a quella principale.
Il congiuntivo
Il congiuntivo è un modo che presenta difficoltà sia nella formazione che nell’uso. Per questo motivo, nell’italiano corrente, si tende a non usarlo e a sostituirlo con l’indicativo. Tuttavia, esso dimostra quanto la lingua italiana possa essere ricca di sfumature che altre lingue straniere non hanno, specialmente quelle non neolatine.Il modo congiuntivo serve per descrivere tutte quelle azioni la cui realizzazione non data per certa.
In altre parole, per indicare tutte le azioni che possono essere vere o no o che non è detto che si verifichino, qui che sonio irreali. Confrontiamo queste due affermazioni:Oggi fa bel tempo: è una constatazione, un fatto reale che nessuno può contestare, è un dato di fatto
Vorrei che facesse bel tempo, oggi. Si tratta di un augurio, di un qualcosa la cui realizzazione non è data per certa
Bisogna che Maria vada a fare la spesa. Si tratta di una necessità, ma non siamo sicuri se Maria andrà realmente a fare la spesa
Maria va a fare la spesa tutti i sabati. Si tratta di un dato certo e verificato, di una constatazione, di un’azione che si verifica puntualmente ogni sabato e quindi reale.
Pertanto, esso serve per esprimere:
• l’incertezza
• il dubbio (dubito che….., non sono sicuro che…..)
• un fatto soggettivo
• un’opinione personale (penso che….. credo che……mi sembra che…., sono
del parere che….)
• un augurio, un desiderio, (desidero che….. auguro che…., vorrei che……)
• un timore (temo che….. ho paura che…..)
• una probabilità (è probabile che….. sembra che…..)
• una necessità (bisogna che….)
• negli ordini (voglio che…..) o rivolto a persone con cui non si dà
confidenza
Esempio
1) Non so se il supermercato sia aperto oggi (dubbio)2) Dubito che egli ti possa aiutare (dubbio)
3) Credo che tutti i posti siano occupati (opinione personale)
4) Penso che non ci siano più posti liberi (opinione personale)
5) Temo che ormai sia troppo tardi (timore)
6) Mi chiedo se egli sia veramente tuo amico (dubbio)
7) Bisogna che mi prestiate la vostra macchina (necessità)
8) Ti auguro che tu possa passare delle belle vacanze (augurio)
9) Voglio che tu mi faccia conoscere i tuoi genitori (volontà, desiderio)
10) È molto probabile che Luisa non venga al mare con noi (probabilità)
11) Credo che ormai sia troppo tardi (opinione personale)
12) Voglio che questa sera tu non esca (ordine)
13) Vada a dritto e prenda la prima strada a sinistra (= ordine rivolto ad
una persona a cui si dà del “Lei”
Come si può notare, il congiuntivo è sempre preceduto dalla congiunzione “che”.
Il congiuntivo si usa nelle proposizioni seguenti:
• concessive: quantunque, benché, sebbene
Benché abbia studiato tutto il pomeriggio, non ho avuto un bel voto nell’interrogazione di matematica
• finali: affinché, perché
Te lo dico perché (= affinché) tu lo sappia
• interrogative indirette: (mi chiedo perché….)
Mi chiedo perché tu non sia intervenuto
Esiste un congiuntivo al presente e un congiuntivo all’imperfetto.
Che io faccia/che io facessi – che io sia/che io fossi – che io abbia/che io avessi
Si adopera il presente quando il verbo della principale è al presente:
Voglio che tu faccia tutti i compiti prima delle cinque
Si adopera l’imperfetto, quando il verbo della principale è al passato o se la principale è al condizionale.
Volevo che tu facessi tutti i compiti prima di uscire
Vorrei che tu mi accompagnassi a scuola
Esiste anche un congiuntivo composto
Che io abbia fatto – che io sia stato – che io abbai avutoSi adopera quando l’azione espressa dal congiuntivo è antecedente a quella della principale
Mi chiedo se egli abbia fatto tutti compiti
Tutte queste regole si possono concentrare in un unico strattagemma: usare il congiuntivo con un’azione irreale
• Se facesse ben tempo, andrei al mare (azione irreale, di fatto fa
cattivo tempo)
• Se io fossi nato in Germania, parlerei tedesco (Ma non sono nato in
Germania)
• Penso che tu abbia torno (non è sicuro che tu abbia torto, è solo una
mia opinione personale)
• Bisogna che tu sia promosso (Si vedrà, è solo una necessità, ma non c’è
certezza)
• Voglio che tu resti in casa, stasera (Si tratta di un ordine, ma non
c’è certezza che tu lo esegua)
• Temo che il treno sia già partito (Si tratta di una mia affermazione,
ma potrebbe darsi che il treno sia ancora in stazione)
• Vi auguro che siate promossi tutti a pieni voti (Si tratta di un mio
auguro, ma chissà se si realizzerà!)
Riepilogando
Quali sono i trucchi per adoperare correttamente il congiuntivo?1) Il congiuntivo è sempre preceduto da “che”
2) Per indicare un’azione non reale, la cui realizzazione non è sicura
3) Nelle interrogative indirette
4) Nelle frasi ipotetiche (se…) se l’azione è irreale, ma al passato
5) Per esprimere un’azione incerta
6) Per esprimere un parere personale, che quindi non dà per certa l’azione
7) Per esprimere un ordine (rivolto ad una persona a cui si do del “lei”)
Domande da interrogazione
- Qual è il modo che presenta difficoltà nella formazione e nell'uso?
- Quali sono le azioni che il congiuntivo descrive?
- Quali sono le situazioni in cui si usa il congiuntivo?
- Quali sono le congiunzioni che precedono il congiuntivo?
- Quando si usa il congiuntivo presente e quando si usa il congiuntivo imperfetto?
Il congiuntivo.
Le azioni la cui realizzazione non è certa.
Per esprimere l'incertezza, il dubbio, un fatto soggettivo, un'opinione personale, un augurio, un desiderio, un timore, una probabilità, una necessità o negli ordini rivolti a persone con cui non si ha confidenza.
"Che" precede sempre il congiuntivo.
Si usa il congiuntivo presente quando il verbo della principale è al presente, mentre si usa il congiuntivo imperfetto quando il verbo della principale è al passato o se la principale è al condizionale.