Nebulosa95
Ominide
1 min. di lettura
Vota

Concetti Chiave

  • Giuseppe Ungaretti scrisse "San Martino del Carso" il 27 agosto 1916, descrivendo un paesaggio distrutto dalla guerra.
  • Il poeta esprime il dolore per la perdita del paese e dei suoi amici, evidenziando come il cuore sia pieno di croci mancanti.
  • La struttura della poesia è composta da quattro strofe, legate da anafore e iterazioni che sottolineano la devastazione.
  • Ungaretti utilizza due metafore potenti: "nel mio cuore nessuna croce manca" e "brandello di muro" per rappresentare la mutilazione.
  • L'immagine finale del cuore straziato simboleggia il dolore collettivo, chiudendo la lirica in un cerchio di sofferenza.
San Martino del Carso

La lirica San Martino del Carso è stata scritta da Giuseppe Ungaretti il 27 agosto 1916. In essa il poeta descrive il paesaggio che ritrova tornando nel paese che amava tanto: San Martino del Carso. Il paese era distrutto dalla guerra e aveva perso quasi tutti i suoi abitanti, alcuni dei quali erano cari amici di Ungaretti. Per questo il paese è straziato, perché in esso non è rimasto nessuno, mentre nel cuore del poeta “nessuna croce manca”.

La lirica è costituita da quattro strofe: le prime due sono legate da un’anafora (di queste case – di tanti) e dalle iterazioni (non è rimasto / tanti). Come le prime due, anche le ultime due strofe sono legate dall’analogia (cuore – paese). Nella lirica sono presenti due metafore: “nel mio cuore nessuna croce manca” e “brandello di muro” che si riferisce ai capi mutilati e ridotti a brandelli. L’immagine finale del cuore straziato chiude la lirica in un cerchio di dolore. Con un numero minimo di parole Ungaretti riesce a descrivere tutta la sua pena e quella di tutto il paese.

Domande e risposte

Hai bisogno di aiuto?
Chiedi alla community