Concetti Chiave
- Le prime opere letterarie in italiano volgare emergono nel XIII secolo, mentre il latino rimane la lingua ufficiale della cultura.
- Nel Duecento, la poesia si sviluppa in diverse forme: religiosa in dialetto umbro, amorosa con il Dolce Stil Novo in fiorentino, la poesia siciliana e quella comico-realistica fiorentina.
- La prosa del periodo include il "Novellino", una raccolta di novelle anonime scritte in lingua fiorentina.
- L'uso del volgare cresce per scopi pratici, con influenze reciproche tra latino e volgare nel lessico e nella sintassi.
- La letteratura volgare italiana del tempo riflette la frammentazione politica e linguistica, priva di un unico centro culturale e caratterizzata da una grande diversità.
Le prime composizioni letterarie volgari in italiano appaiono nel XIII secolo, anche se la lingua ufficiale e della cultura è il latino.
L’evoluzione della lingua nel Duecento
Nascono i primi testi letterari, ossia:
1) per la poesia:
- poesia religiosa: in dialetto umbro, ad es. ”Laudato si', mi' Signore”, di Francesco d'Assisi;
- Dolce Stil Novo: poesia amorosa quasi idilliaca, in dialetto fiorentino, ad es.
- Scuola poetica siciliana: poesia amorosa siciliana;
- poesia comico-realistica: in dialetto fiorentino, ad es. “S'i fosse fuoco, arderei 'l mondo” di Cecco Angiolieri);
2) per la prosa:
- il Novellino: raccolta di cento novelle scritte da autori diversi e raggruppate da un anonimo fiorentino, in lingua fiorentina.
In questo secolo si afferma l’uso del volgare per scopi pratici. Nella lingua scritta il latino e il volgare s’influenzano reciprocamente sia nel lessico che nella costruzione del periodo.
La prima letteratura volgare italiana rispecchia la frammentazione politica e linguistica dell'Italia. Non esiste infatti un unico centro culturale, la letteratura delle origini è policentrica e molto diversificata per caratteristiche di lingua, forme e temi.