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Concetti Chiave

  • Le gite scolastiche servono a integrare l'apprendimento in aula, ma possono diventare un "giorno di sfogo" per alunni e insegnanti.
  • Le gite prolungate rappresentano un rischio maggiore rispetto a quelle giornaliere, poiché il controllo degli insegnanti è più difficile.
  • Gli studenti, per farsi notare, spesso superano i limiti, causando potenzialmente situazioni pericolose.
  • La responsabilità della sicurezza durante le gite è condivisa tra insegnanti, che devono vigilare, e studenti, che devono comportarsi con prudenza.
  • Per partecipare a gite di più giorni, è necessaria una maturità adeguata e consapevolezza dei pericoli da parte degli studenti.

Rischi e pericoli nelle gite scolastiche

I ragazzi che vanno in gita non hanno una maturità adeguata.

Molti di noi conoscono il significato di “gita scolastica”.
Sono uscite giornaliere che servono per approfondire o apprendere determinate attività o argomenti svolti in classe.
Ma queste gite scolastiche servono veramente? O sono dei semplici “giorni di sfogo” per alunni e insegnanti?
Oggi infatti sentiamo dire:> e molti si chiedono: “Come mai?” “Dove erano i docenti?”.

Le gite con rientro giornaliero non danno problemi, ma quelle prolungate invece? Quelle dove gli studenti stanno via per alcuni giorni con gli insegnanti?
Quelle sono le gite più pericolose per docenti e alunni.
Docenti che si ritrovano a dover controllare anche tre, quattro classi per due o tre giorni.
Giorni in cui il controllo dei genitori sugli alunni è minimo o assente e quindi, questi ultimi, si sentono adulti indipendenti in grado di fare quello che vogliono.
Studenti che,per farsi notare dagli altri vanno oltre il limite e, a volte, ci scappa il morto o il ferito.
G. ci dice: >

La colpa però non è solo degli insegnanti; infatti, come recita l’articolo sulle gite scolastiche dell’ 8 febbraio 2012 nella sentenza numero 1769 della Corte di Cassazione: >
Quindi, i docenti sono obbligati ad evitare che gli alunni si facciano del male e gli alunni sono invitati a mantenere una condotta prudente e conscia.

Se scriviamo su un qualsiasi motore di ricerca: “Ragazzo morto in gita” notiamo una fascia di età dagli 11 ai 19 anni di età, ragazzi che, evidentemente sono stati ritenuti maturi per gite così importanti ma non lo erano abbastanza.

Qui alla scuola gavia solo la terza media va in gita per più di un giorno.
La “gita di terza” è anche la più attesa tra le alunne.

Senza gite la scuola non sarebbe più la stessa.
C’è bisogno anche di vedere o sperimentare gli argomenti appresi a scuola.

Per andare in gita molti giorni bisogna avere una maturità adeguata ed essere consapevoli dei pericoli.
Quindi, per concludere:
se gli studenti non si sfidassero a vicenda non ci sarebbero tanti incidenti e ogni alunno dovrebbe avere un comportamento adeguato anche per rispetto di chi lo vigila.

Domande da interrogazione

  1. Quali sono i principali rischi associati alle gite scolastiche prolungate?
  2. Le gite scolastiche prolungate presentano rischi maggiori perché gli studenti, lontani dal controllo dei genitori, possono sentirsi indipendenti e spingersi oltre i limiti, portando a incidenti gravi.

  3. Qual è il ruolo degli insegnanti durante le gite scolastiche?
  4. Gli insegnanti sono obbligati a evitare che gli alunni si facciano del male, ma anche gli studenti devono mantenere una condotta prudente e consapevole, come stabilito dalla sentenza della Corte di Cassazione.

  5. Perché le gite scolastiche sono considerate importanti nonostante i rischi?
  6. Le gite scolastiche sono importanti perché permettono agli studenti di vedere o sperimentare gli argomenti appresi a scuola, arricchendo così il loro percorso educativo.

Domande e risposte

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