Concetti Chiave
- A Firenze, le persone cercavano di evitare il contatto con i malati e i loro effetti personali per sfuggire alla peste.
- Alcuni adottavano un comportamento sobrio e ritirato, vivendo in gruppo e intrattenendosi con musica e cibi raffinati, senza eccedere.
- Altri si comportavano in modo opposto, ignorando il pericolo e godendosi la vita, pur evitando i malati.
- Le autorità avevano perso autorevolezza a causa delle numerose perdite tra i loro ranghi, rendendo possibili vari comportamenti.
- Molti cercavano rifugio in campagna, credendo che la peste colpisse solo in città, ma nessun comportamento si rivelò efficace.
L'epidemia di peste a Firenze
Tutti cercavano di evitare i malati e di venire in contatto con le cose che a loro appartenevano.
Alcuni ritenevano che comportandosi sobriamente, evitando il superfluo, si potesse contrastare il contagio.
Per questo si ritirarono in gruppi in abitazioni dove non erano presenti malati, cibandosi di cibi raffinati, bevendo, senza eccedere, ottimo vino e passando il tempo tra la musica ed altri intrattenimenti non parlando di malattie e di morte (comportamento eremitico).
Altri invece si comportarono in modo completamente opposto, andando in giro a divertirsi cantando e ridendo come se nulla stesse accadendo condividendo ambienti e trascurando se stessi, cercando tuttavia di evitare il contatto coi malati (comportamento carnascialesco).
Questi atteggiamenti erano consentiti, perché le autorità avevano perso autorevolezza, in quanto molti esponenti erano morti, malati e quindi il personale era notevolmente ridotto.
Infine c’era chi cercava di fuggire dalla malattia, abbandonando la propria casa per recarsi in campagna, come se la peste colpisse solo in città (chi fuggiva in campagna).
Nessun comportamento si rivelò completamente efficace; molti morivano, molti altri si ammalarono e comunque tutti i cittadini cercavano di evitarsi l’un l’altro pensando solo a se stessi.
Chi si ammalava poteva contare solo sui pochi amici rimasti e sull’avidità dei servi che prestavano aiuto perché remunerati.