Concetti Chiave
- Le mura di Corinaldo sono simbolo di libertà e indipendenza, con una storica attenzione alla manutenzione da parte delle autorità comunali.
- Nonostante gli assedi storici di Galeotto Malatesta nel 1360 e di Francesco Maria I Della Rovere nel 1517, le mura hanno sempre offerto protezione alla comunità.
- Queste mura sono un monumento prezioso che rappresenta l'orgoglio dei corinaldesi e costituisce un'attrazione unica per i visitatori.
- Il perimetro fortificato di Corinaldo è tra i meglio conservati delle Marche, adattandosi nel tempo alle esigenze della comunità.
- Le mura, originariamente costruite per scopi militari, sono state trasformate in abitazioni e botteghe, diventando parte integrante della vita quotidiana.
Le mura, la guerra, la vita
Le mura, sinonimo di libertà e indipendenza; bene prezioso, dunque, e oggetto di costante e accurata attenzione da parte delle autorità comunali che negli Statuti quattrocenteschi inseriscono la norma che obbliga il Podestà e i Priori a curare il perimetro difensivo. Queste mura, violate da Galeotto Malatesta la notte tra il 17 e il 18 agosto 1360, allorché vennero abbattute e date alle fiamme assieme agli steccati e alle armature al termine di un drammatico assedio di diversi giorni. Le mura inviolate quando nel luglio del 1517 Francesco Maria I Della Rovere le cinge, inutilmente, d’assedio per oltre venti giorni per poi abbandonare l’impresa: abbiamo queste mura che ne saranno riparo e serviranno per validissimo scudo conto i colpi nemici. Bene monumentale, orgoglio e vanto dei corinaldesi che per secoli hanno assicurato alla comunità difesa e protezione dagli eserciti assedianti, così come libertà, autonomia e sovranità nelle proprie decisioni, le mura rappresentano quanto di più bello, prezioso e unico sia possibile mostrare al visitatore attento e curioso. È il perimetro fortificato meglio conservato delle Marche perché ha saputo rinnovarsi e adeguarsi al cambiamento dei tempi. Può sembrare assurda questa affermazione ma sia sufficiente osservare come con la fine del Ducato d’Urbino, Stato con cui Corinaldo confinava, fu possibile costruire e innalzare edifici sopra di esse e poi, allorché la popolazione crebbe dai milleottocento abitanti circa del 1491, anno successivo al completamento dell’ampliamento delle mura, ai 6562 del 1901, fu allora necessario trasformare torri, torrioni, torrette e guardiole in abitazioni e botteghe così che all’uso militare subentro quello civile. La quotidianità della comunità seppe trovare una nuova e differente destinazione d’uso di ciò che era nato per la guerra e la morte per tramutarla in spazi di vita e lavoro. Il viaggio che accompagnerà il visitatore sarà quindi quello delle mura, della guerra e della vita, perché al termine del viaggio non può che esserci sempre la speranza e l’augurio di un futuro di pace e concordia.
Domande da interrogazione
- Qual è il significato delle mura per la comunità di Corinaldo?
- Come si sono adattate le mura di Corinaldo nel tempo?
- Qual è il messaggio finale del viaggio attraverso le mura di Corinaldo?
Le mura rappresentano libertà, indipendenza e protezione per la comunità di Corinaldo, offrendo difesa dagli eserciti assedianti e simbolizzando autonomia e sovranità.
Le mura si sono rinnovate e adattate ai cambiamenti, trasformandosi da strutture militari a spazi civili, con torri e torrioni convertiti in abitazioni e botteghe.
Il viaggio attraverso le mura di Corinaldo culmina con un messaggio di speranza e augurio per un futuro di pace e concordia.