8' di lettura 8' di lettura
monitoraggio indire itsArrivano buone notizie dal mondo dell'istruzione superiore. Quest'oggi, in occasione dell' ITS Day”, l'evento dedicato alla formazione professionale nel terziario, sono stati presentati i dati sull'andamento complessivo degli Istituti Tecnici Superiori.


L'evento - che ha visto la partecipazione del Ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi e del Capo Dipartimento per il Sistema educativo di istruzione e formazione del Ministero, Stefano Versari – è stata l'occasione per rimarcare la validità della formazione tecnica superiore. Stando infatti ai dati del monitoraggio dell'INDIRE, ad un anno dal diploma, circa l'80% dei diplomati ha trovato lavoro nel 2021. E tra loro, ben il 91% è stato inserito in un ambiente lavorativo coerente con gli studi svolti.

I percorsi formativi d'avanguardia offerti dagli ITS

Nati nell'ormai lontano 2010, gli ITS si pongono l'obiettivo di diventare il punto di riferimento nell'ambito della formazione italiana. Caratterizzati da una fitta rete di collaborazione con le imprese, gli Istituti Tecnici Superiori puntano a diventare pionieri nell'innovazione formativa, orientandosi principalmente verso le tecnologie del 4.0. I percorsi in settori tecnologici d’avanguardia, erogati dagli ITS, hanno una durata biennale (in alcuni casi triennale) e fanno riferimento a sei macro-aree ben distinte: Mobilità sostenibile; Efficienza energetica; Tecnologie innovative per i beni e le attività culturali/turismo; Tecnologie dell’informazione e comunicazione; Nuove tecnologie della vita e Nuove tecnologie per il Made in Italy, quest'ultima articolata a sua volta in sistema agro-alimentare, sistema meccanica, sistema moda, servizi alle imprese, sistema casa.

L'universo ITS è una realtà dinamica, in continuo movimento. Si tratta di un'esperienza formativa a tuttotondo che passa anche e soprattutto dal rapporto con le aziende. Basti pensare che tra gli standard minimi degli ITS rientrano stage obbligatori, per gli studenti, in aziende e laboratori per il 30% del monte ore complessivo. Un altro dettaglio che rende la formazione di livello è ovviamente rappresentato dai docenti: il 50% deve aver maturato una comprovata esperienza professionale nel settore di almeno cinque anni. In aggiunta, il diploma rilasciato dagli ITS, al termine del corso biennale, si colloca al V livello EQF (European Qualification Framework); il diploma rilasciato al termine del corso triennale, al VI livello EQF.

Ad un anno dalla laurea, l'80% dei diplomati ITS trova lavoro

Gli Istituti Tecnici Superiori hanno visto la luce dodici anni fa, ma solo adesso cominciano a raccogliere i frutti del duro lavoro. I dati del monitoraggio INDIRE (commissionato dal MI) in particolare rilevano l'efficacia della formazione ITS in ambito occupazionale facendo registrare un alto tasso di occupazione tra i diplomati. Protagonisti dell'indagine sono stati 260 percorsi formativi, conclusi nel 2020, ed erogati da 89 Fondazioni ITS su 103 già attive dal 2018. Nello specifico, su 5.280 diplomati, l’80% (4.218) ha trovato un’occupazione nel corso dell’anno 2021. E tra loro, 3.836 (il 90,9%) rivelano di essere stati inseriti in un'area coerente con il proprio percorso di studi. Dati incoraggianti viste e considerate le difficoltà dovute alla pandemia e alle restrizioni per l'emergenza sanitaria.

In prima linea, a registrare le prestazioni migliori in ambito occupazionale, sono l'area della Mobilità Sostenibile e il Sistema Meccanica che registrano rispettivamente l'85,7% e l'84,7% di occupati ad un anno dal diploma. Per quanto riguarda invece la tipologia contrattuale con cui i diplomati sono stati assunti è emerso che 1.946 (il 46,1% degli occupati) hanno trovato lavoro con un contratto a tempo determinato o con lavoro autonomo. Sono 1.245 (29,5%) i diplomati occupati con contratto a tempo indeterminato e 1.027 – il 24,3% - gli assunti con contratto di apprendistato di terzo livello.

Allievi e docenti ITS alla prova del monitoraggio INDIRE

Gli allievi facenti parte dei 260 percorsi ITS oggetto del monitoraggio erano in totale 6.874, in prevalenza di sesso maschile (72,4%). La maggioranza dei diplomati è soprattutto giovane: ovvero neo-diplomati tra i 18 e i 19 anni (il 37,9%). Mentre gli occupati tra i 20 e i 24 anni sono il 41,9%. La percentuale minore, in termini di età, si registra tra gli over 25, che comunque risultano essere il 20,2% del totale.

Al termine dei concorsi in esame del 2020, il numero dei docenti ammontava a 9.161. Ciascuno di loro proveniente da una diversa realtà lavorativa: la maggioranza viene dalle imprese (71,9%). I restanti provengono dalle università (11,7%), dalla scuola (10,6%), dalle agenzie formative (4,2%) e dai centri di ricerca (1,8%). Sono 6.583 i docenti pescati nelle aziende, e sono coloro che coprono la gran parte del monte ore complessivo: il 72,3%. In alcuni casi con picchi anche più alti. Ad esempio, nell'area Tecnologie dell’informazione e della comunicazione i docenti del mondo del lavoro coprono il 77,9% del monte ore.

Le regioni con i percorsi ITS premiati

Infine, maggior risalto è stato dato ai percorsi in premiati del monitoraggio. In seguito alla loro istituzione e alla conferenza unificata del 2015, è stato infatti deciso che il 30% dei fondi erogati agli ITS vengano corrisposti sulla base del raggiungimento di alcuni risultati. Nel dettaglio, il contributo viene riconosciuto in relazione ai corsi conclusi dal almeno 12 mesi nell'anno precedente , prendendo in considerazione il tasso di occupazione e il numero di diplomati.

Alla luce di quanto specificato, le regioni che si sono distinte per numero di percorso premiati sono quelle situate tra il centro e il nord-Italia. L'Umbria guida questa speciale classifica con l'83% di percorsi premiati, seguono il Piemonte con il 78,9%, il Veneto e la Lombardia, rispettivamente con il 65,8%, e il 65,3% di percorsi premiati. Infine l'Emilia-Romagna con il 63,6% di percorsi ritenuti efficaci.

“L’investimento che stiamo facendo sugli ITS attraverso il PNRR è strategico, non solo per le ragazze e i ragazzi, ma per l’intero Paeseha detto il Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi –. I dati dell’ultimo monitoraggio sugli Istituti Tecnici Superiori confermano l’alta qualità e l’efficacia di questo segmento formativo. Con 1,5 miliardi fino al 2026 puntiamo a rafforzare i percorsi, mantenendo la loro identità e il loro prezioso e specifico rapporto con i territori, e a renderli ancora più attrattivi per i giovani. Vogliamo creare una rete educativa nazionale, per rendere il sistema più solido e integrato, oltre che arricchire l’offerta, in linea con le esigenze del tessuto produttivo e con i nuovi campi dell’economia”.