Concetti Chiave
- La microprogrammazione è stata introdotta negli anni Sessanta per supportare ISA complessi con hardware semplice.
- Negli anni Settanta, i microprogrammi sono diventati più grandi e complicati, rallentando il funzionamento dei computer.
- Le architetture moderne RISC tendono a evitare la microprogrammazione, favorendo i circuiti sequenziali per efficienza.
- Il livello di microprogrammazione è influenzato da considerazioni prestazionali ed economiche tra hardware e software.
- Il livello del Sistema Operativo, nato negli anni Cinquanta, ottimizza l'uso della CPU, memoria e periferiche per i processi.
Evoluzione delle macchina a più livelli
Il livello della microprogrammazione è stato introdotto negli anni Sessanta per supportare un livello ISA complesso usando un hardware semplice.
Durante gli anni Settanta la dimensione del microprogramma aumentò sempre più a causa di istruzioni più complicate non supportate direttamente dall’hardware. Ma alla fine degli anni Settanta la dimensione dei microprogrammi rallentava il funzionamento dei calcolatori, quindi fu messa in discussione la sua utilità, infatti nelle moderne architetture RISC sono quasi assenti (modellazione con circuiti sequenziali).
L’utilità del livello della microprogrammazione è legato al limite tra hardware e software che è in continuo cambiamento in base a considerazioni prestazionali e economiche.
Il livello Sistema Operativo è introdotto negli anni Cinquanta per eliminare fasi di inattività della CPU dovute a input/output.
Le funzioni di questo livello sono aumentate nel tempo e riguardano:- La gestione della CPU: più processi possono essere eseguiti contemporaneamente, il Sistema Operativo gestisce i programmi in time sharing in base a priorità e stato dei processi
- La gestione della memoria: permette ai processi di usare la memoria in modo dinamico
- La gestione delle periferiche: permette ai processi di usare le risorse per l’ input/output dei dati