Concetti Chiave
- Negli anni '70, UNIX venne distribuito alle università, stimolando la cooperazione tra utenti senza supporto tecnico ufficiale.
- L'Università della California a Berkeley sviluppò una variante di UNIX chiamata BSD, innescando la nascita della licenza BSD.
- 386BSD fu la prima versione libera di UNIX BSD, ma incontrò problemi legali, portando allo sviluppo di NetBSD, FreeBSD e OpenBSD.
- FreeBSD divenne inizialmente libero nel 1995 con la versione 2.0, dopo la necessità di rimuovere codice "encumbered".
- Le varianti attuali di BSD (NetBSD, FreeBSD, OpenBSD) derivano da BSD 4.4-Lite, con differenze nelle piattaforme hardware supportate.
Il maggior fermento intorno a UNIX si è concentrato presso l'università della California a Berkeley, dove a partire dal 1978 si è cominciato a distribuire una variante di questo sistema operativo, con il nome BSD, ovvero Berkeley software distribution.
Per questo software è nata una licenza d'uso che rimane il progenitore della filosofia del software libero: la licenza BSD.
Per molto tempo, la variante BSD di UNIX è rimasta relegata all'ambito universitario o a quello delle aziende che avevano acquistato i diritti per utilizzare il codice sorgente dello UNIX originale. Ciò fino a quando si è sentita l'esigenza di ripulire lo Unix BSD dal codice proprietario.
Il risultato iniziale è stato 386BSD, pubblicato nel 1992 con la versione 0.1. Tuttavia, questa edizione libera dello Unix BSD non ha avuto vita facile, dal momento che da quel punto sono iniziate delle contese giudiziarie sulla proprietà di alcune porzioni di codice ritenute libere (a torto o a ragione che sia).
Dai problemi di 386BSD che hanno causato la sua eliminazione dalla distribuzione pubblica, si sono sviluppati altri progetti indipendenti per ottenere, finalmente, un sistema BSD libero. Il primo di questi è stato nominato NetBSD, al quale si è aggiunto subito dopo FreeBSD e più tardi anche OpenBSD.
Tuttavia, i problemi legali non sono terminati con 386BSD: la variante denominata FreeBSD è stata «libera» solo all'inizio del 1995 con la versione 2.0. Il pezzo seguente è tratto da A Brief History of FreeBSD di Jordan K. Hubbard, marzo 1998.
The first CDROM (and general net-wide) distribution was FreeBSD 1.0, released in December of 1993. This was based on the 4.3BSD-Lite ("Net/2") tape from U.C. Berkeley, with many components also provided by 386BSD and the Free Software Foundation. It was a fairly reasonable success for a first offering, and we followed it with the highly successful FreeBSD 1.1 release in May of 1994.
Around this time, some rather unexpected storm clouds formed on the horizon as Novell and U.C. Berkeley settled their long-running lawsuit over the legal status of the Berkeley Net/2 tape. A condition of that settlement was U.C. Berkeley's concession that large parts of Net/2 were "encumbered" code and the property of Novell, who had in turn acquired it from AT&T some time previously. What Berkeley got in return was Novell's "blessing" that the 4.4BSD-Lite release, when it was finally released, would be declared unencumbered and all existing Net/2 users would be strongly encouraged to switch. This included FreeBSD, and the project was given until the end of July 1994 to stop shipping its own Net/2 based product. Under the terms of that agreement, the project was allowed one last release before the deadline, that release being FreeBSD 1.1.5.1.
FreeBSD then set about the arduous task of literally re-inventing itself from a completely new and rather incomplete set of 4.4BSD-Lite bits. The "Lite" releases were light in part because Berkeley's CSRG had removed large chunks of code required for actually constructing a bootable running system (due to various legal requirements) and the fact that the Intel port of 4.4 was highly incomplete. It took the project until December of 1994 to make this transition, and in January of 1995 it released FreeBSD 2.0 to the net and on CDROM. Despite being still more than a little rough around the edges, the release was a significant success and was followed by the more robust and easier to install FreeBSD 2.0.5 release in June of 1995.
Allo stato attuale, le tre varianti *BSD sono tutte riconducibili a BSD 4.4-Lite, dove le differenze più importanti riguardano le piattaforme hardware in cui possono essere installate e l'origine della distribuzione.
Domande da interrogazione
- Qual è stata l'importanza dell'Università della California a Berkeley nello sviluppo di BSD?
- Che cos'è la licenza BSD e quale filosofia rappresenta?
- Quali problemi legali hanno influenzato lo sviluppo di FreeBSD?
- Quali sono state le principali varianti di BSD sviluppate dopo 386BSD?
- Quali sono le differenze principali tra le varianti *BSD attuali?
L'Università della California a Berkeley è stata fondamentale nello sviluppo di BSD, poiché ha iniziato a distribuire una variante di UNIX chiamata Berkeley Software Distribution (BSD) a partire dal 1978.
La licenza BSD è nata per il software BSD e rappresenta il progenitore della filosofia del software libero, permettendo l'uso e la distribuzione del software con poche restrizioni.
FreeBSD ha affrontato problemi legali legati alla proprietà del codice, in particolare con la disputa tra Novell e U.C. Berkeley, che ha portato alla necessità di rimuovere il codice "encumbered" e di reinventare il sistema basandosi su 4.4BSD-Lite.
Dopo 386BSD, sono state sviluppate le varianti NetBSD, FreeBSD e OpenBSD, ognuna con l'obiettivo di creare un sistema BSD libero.
Le differenze principali tra le varianti *BSD attuali riguardano le piattaforme hardware su cui possono essere installate e l'origine della distribuzione, tutte riconducibili a BSD 4.4-Lite.