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Etimologia della parola “der Witz”
La parola “der Witz” ha alla sua radice il verbo “wissen”. Infatti, in origine era sinonimo di Wissen da cui, in seguito, si è avuto il significato di “Verstand” (= intelligenza, buon senso), Klugheit (= saggezza) e “Schlauheit” (= astuzia). Questo significato si è mantenuto fino ai giorni nostri in alcune parole composte come der Aberwitz (= la follia, l’essere dissennato), Mutterwitz (= innata capacità di giudizio) e nell’aggettivo derivato “aberwitzig (= stolto, assrdo). Nel XVII secolo, sotto l’ influenza francese, significata “esprit”, cioè “Geist”. Il significato di Spott, Scherz appare già nel XVIII secolo, ma è soltanto nell’Ottocento che “der Witz” acquista il significato attuale di “breve storiella comica, scherzo”.Ma come si ottiene la comicità, linguisticamente parlando? In numerosi modi
I giochi di parole
Tra le varie categorie di barzellette, abbiamo quelle che si basano sui giochi di parole, per cui sono intraducibili in altre lingue. Oltre al doppio senso che una parola può contenere e che, per lo più, viene interpreto sul piano sessuale, si può ottenere un effetto comico anche prendendo le parole alla lettera. Si tratta di una tecnica già presente nei testi antichi. In Till Eulenspiegel, il protagonista prende la gente “beim Wort” (= alla lettera). Per esempio, egli ca sul prato “ um sich die Grillen zu vertreiben”, una frase che ha il senso figurato di togliersi i grilli dal capo e quando, per realizzare uno dei suoi scherzi egli deve “das Haus räumen” (= in senso proprio “creare un o spazio, vuotare, portar via”, in senso figurata “andarsene), non esita a portare in strada tutti i mobili, giocando così sul doppio senso del verbo “räumen”.Un esempio recente di breve storiella comica che gioca sul doppio senso di un termine In questo caso il verbo “vorstellen “ = mettere in avanti, ma anche raffigurare)
“Bei der Betrachtung eines Denkmals wird die Frage gestellt:
« Was stellt diese Statue vor ?”
“Das rechte (oder linke Bein”
Applicazione di una regola grammaticale inesistente
Si può ottenere la comicità anche ricorrendo all’applicazione strana e inesistente di una regola grammaticaleEsempio:
«Die Frau des Franfurters ist eine Frankfurt-am-Mainerin»
Parole composte inventate
Si ottiene la comicità anche ricorrendo a parole composte arbitrarie e inesistenti: “Donaudampfschiffahrtskapitänsgättin” oppure la parola composta “Mantelnachdemwinddrehung”, derivata dalla frase “den Mantel nach dem Wind drehen = regolarsi a seconda del vento che tiraUtilizzo errato di un articolo determinativo
La comicità può essere derivata anche da un uso errato dell’articolo determinati che, come noto sono tre, rispettivamente “der” per il maschile, “die” per il femminile e “das” per il neutro. Questo si verifica soprattutto per i nomi presi in prestito. Di solito, errori di questo tipo sono messi in bocca a stranieri.
Comicità tramite un aggettivo
Anche l’aggettivo può suggerire effetti comici come per esempio, nel formare comparativi o superlativi del tutto arbitrari. Come esempio, si può riportare questa tecnica con l’aggettivo “deutsch”«Neulich deutschten au Deutsch vie deutsche Deutschlinge deutschen.»
Abbreviazione di parole
La comicità si può ottenere anche dall’abbreviazione delle parole:In der Schule fragt der Pfarrer die Kinder nach ihren Namen: Hans du heisst eigentlich Johannes Seppl Du heisst eigentlich Joseph. Als Kurt drankommt, sagt er gleich Icj ewiss schon eigentlich musste ich Joghurt heissen
(A scuola, il prete chiede ai bambini come si chiamano: "Hans, il tuo vero nome è Johannes." "Seppl, il tuo vero nome è Joseph." Quando è il suo turno, Kurt dice subito: "Lo so, in realtà avrei dovuto chiamarmi Yogurt.")
BN, la targa delle macchine immatricolate a Bonn può essere letta ironicamente come “Berliner Nevenstelle” (= succursale di Berlino”)