Fabrizio Del Dongo
Genius
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Concetti Chiave

  • Il verbo latino, simile all'italiano, usa le terminazioni per indicare modo, persona e tempo, ma con diverse forme passive.
  • In latino, i verbi sono classificati in attivi, passivi e deponenti, con differenze significative rispetto all'italiano.
  • Il latino non ha il condizionale, sostituito dal congiuntivo, e include un infinito e un participio futuro.
  • Esistono quattro coniugazioni latine, dove la seconda e la terza confluivano nella seconda italiana.
  • Il paradigma di un verbo latino fornisce un modello per coniugare tutti i tempi e persone, fondamentale per l'uso del vocabolario.

Il verbo in latino: generalità

Come in italiano, la terminazione del verbo ci indica il modo, la persona e il tempo. Infatti se scrivo “mangiai” da –ai capisco che si tratta
• del modo indicativo
• del passato remoto
• della 1.a persona singolare
Il latino si comporta in modo analogo con una differenza: la forma passiva non si esprime come in italiano, con il verbo essere + participio passato, bensì con delle uscite particolari
Esempio:
sono lodato – laud-or

Come in italiano, anche in latino esistono
• i verbi transitivi (accompagnati di solito da un complemento oggetto)
• i verbi intransitivi
Magister discipulos laudat = Il maestro loda gli studenti
Discipuli magistro obtemperant = Gli studenti obbediscono al maestro
Non sempre un verbo transitivo in italiano corrisponda ad un verbo transitivo in latino. Per questo aspetto della lingua, il vocabolario ci può aiutare
Esempio:
invidio + complemento oggetto della persona invidiata = Invidio le persone ricche
invideo = dativo delle persona che si invidia come se si dicesse “porto invidia a…” = Invidemus dominae (e non dominam)

Per quanto riguardala forma, in latino i verbi possono essere
• Attivi: amo (= io amo)
• Passivi: amor (= io sono amato)
• Deponenti (forma passiva, ma significato attivo): hortatur (= egli esorta)

Per quanto riguarda i tempi, esistono notevoli differenze fra le due lingue. Per es.. in latino il condizione non esiste ed è sostituito dal congiuntivo. Esiste anche un infinito ed un participio futuro

Le coniugazioni latine sono quattro:
-are - ēre - ěre -ire
laud-are vid-ere scrib-ere aud-ire
Nel passaggio verso l’italiano (in cui le coniugazioni sono tre) , la 2.a e la 3.a coniugazione sono confluite nella seconda

Utilizzando il vocabolario, è fondamentale individuare per ogni verbo il paradigma. Il termine “paradigma” significa “modello, esempio”. Le cinque voci fornite dal paradigma sono:
• 1.a persona del presente indicativo: narro
• 2.a persona del presente indicativo: narr-as
• 1.a persona singolare dell’indicativo perfetto (=passato remoto): narravi
• Supino: narratum
• Infinito presente: narrare
A partire dal paradigma si possono coniugare tutti i tempi a tutte le persone. Altri esempi di paradigma.
amo, as, avi, atum, are
moneo, es, ui, itum, ere
lego, is, legi, lectum, ere
audio, is, ivi, itum, ire
N.B. Se la radice non subisce variazioni, essa si omette e nel vocabolario figurano soltanto le desinenze

Domande da interrogazione

  1. Qual è la differenza principale tra la forma passiva in latino e in italiano?
  2. In latino, la forma passiva non si esprime con il verbo essere + participio passato come in italiano, ma con delle uscite particolari, ad esempio "laud-or" per "sono lodato".

  3. Come si distinguono i verbi transitivi e intransitivi in latino rispetto all'italiano?
  4. In latino, i verbi transitivi e intransitivi possono differire dall'italiano. Ad esempio, "invidio" in italiano richiede un complemento oggetto, mentre in latino "invideo" richiede il dativo.

  5. Quali sono le quattro coniugazioni latine e come si differenziano dalle coniugazioni italiane?
  6. Le quattro coniugazioni latine sono -are, -ēre, -ěre, -ire. In italiano, le coniugazioni sono tre, con la 2.a e la 3.a coniugazione latina che confluiscono nella seconda italiana.

Domande e risposte