Concetti Chiave
- Le proposizioni interrogative indirette in latino sono subordinate introdotte da pronomi, aggettivi, avverbi o particelle interrogative.
- Queste proposizioni utilizzano il modo congiuntivo e seguono le regole della consecutio temporum per i tempi verbali.
- Le particelle interrogative come -ne, num e nonne servono a esprimere attese di risposte diverse: negative, incerte o affermative.
- Le interrogative indirette disgiuntive sono introdotte da particelle come utrum...an o -ne...an, sempre al congiuntivo.
- La seconda proposizione può includere necne o an non per indicare l'opzione "o no".
Proposizione interrogativa indiretta
Le proposizioni interrogative indirette in latino sono delle subordinate introdotte da:
- un pronome-aggettivo interrogativo come uter, quis, qui, qualis, quot;
- un avverbio interrogativo come cur, quomodo, ubi, quando;
- una particella interrogativa come -ne (enclitica)o num quando si attende una risposta negativa o incerta, nonne quando si attende una risposta affermativa.
Le proposizioni interrogative indirette sono rese in latino con il modo congiuntivo e rispettano le regole della consecutio temporum per quanto riguarda l'uso dei tempi.
Proposizioni interrogative indirette disgiuntive
Le proposizioni interrogative indirette possono essere, oltre che semplici, anche disgiuntive: esse sono espresse entrambe al modo congiuntivo e sono introdotte dalle seguenti particelle:
Prima proposizione Seconda proposizione
utrum... ...an
-ne... ...an
... ...an
... ...-ne
es: Quaero utrum maneas domi an exeas
"Ti chiedo se resti a casa o esci"
A volte la seconda proposizione è costituita da necne (o più raramente da an non) che significa "o no".
es: Quaerebam iturusne esses Romam necne
"Chiedevo se saresti andato a Roma o no"