Concetti Chiave
- Le proposizioni infinitive latine equivalgono alle dichiarative italiane e possono essere soggettive o oggettive.
- La proposizione dichiarativa può fungere da complemento oggetto o soggetto nella frase principale, a seconda della sua struttura.
- In latino, le proposizioni infinitive richiedono l'uso dell'infinito, disponibile in tre forme: presente, perfetto e futuro.
- La costruzione delle proposizioni infinitive include il soggetto all'accusativo e l'infinito nei tre tempi verbali.
- Si utilizza l'infinito presente per azioni contemporanee, perfetto per azioni anteriori, e futuro per azioni posteriori rispetto alla principale.
Proposizione infinitive - Funzione e formazione
Le proposizioni infinitive latine corrispondono alle proposizione dichiarative italiane.
Le proposizioni dichiarative si suddividono in soggettive e oggettive.
Penso che dobbiate studiare di più
La proposizione dichiarativa funge da complemento oggetto della proposizione principale, quindi è una proposizione oggettiva.
Esempio
è evidente che domani sarà una bella giornata
La proposizione dichiarativa funge da soggetto della principale che manca di soggetto, quindi la proposizione dichiarativa è soggettiva.
Proposizioni infinitive
La costruzione delle proposizioni infinitive richiede l’uso dell’infinito. In latino, esistono tre diverse forme di infinito: l’infinito presente, che si ottiene dall’ultima voce del paradigma verbale; l’infinito perfetto, che può essere ricavato aggiungendo al tema del perfetto indicativo il suffisso «isse» e, infine, l’infinito futuro, che si ottiene aggiungendo al tema del supino le voci «urum, uram, urum esse», oppure «uros, uras, ura esse», in base al caso del soggetto della proposizione infinitiva.
Esempio
Consideriamo, ad esempio, il verbo laudo-as-avi-atum-are:
infinito presente: laudare;
infinito perfetto: laudavisse;
Infinito futuro: laudaturum, laudaturam, laudaturum, esse
laudaturos, laudaturas, laudatura, esse
accusativo + infinito
Il soggetto dell’infinitiva è sempre l’accusativo
In latino si traduce con i tre tempi dell’infinito, presente, perfetto o futuro.
Si usa l’infinito presente quando c’è contemporaneità d’azione tra la principale e la subordinata
Io penso che Andrea scrive
Quando c’è anteriorità della subordinata rispetto alla principale si utilizza il perfetto.
Io penso che Andrea abbia scritto la lezione
Quando c’è posteriorità tra la principale e la dichiarativa si utilizza il futuro
Penso che domani pioverà.