Le proposizioni interrogative indirette
Le interrogative indirette sono proposizioni che dipendono da un verbo che significa chiedere, dire, sapere, spiegare e simile.
Le interrogative indirette sono introdotte dagli stessi pronomi, aggettivi e avverbi interrogativi delle dirette; per le particelle invece c'è una leggera differenza:
- le domande reali possono essere introdotte indifferentemente da -ne o da num;
- le domande retoriche, che sono rarissime, solo da nonne.
Nel latino classico le interrogative indirette hanno il verbo al congiuntivo, mentre in italiano si usa di più l'indicativo. I tempi del congiuntivo nelle interrogative indirette sono i seguenti:
- se il tempo del verbo della reggente è presente o futuro, per indicare il rapporto di anteriorità si usa il perfetto, per la contemporaneità si usa il presente, per la posteriorità il participio futuro + sim;
- se il tempo del verbo della reggente è un tempo storico (passato), per indicare il rapporto di anteriorità si usa il piuccheperfetto, per la contemporaneità si usa l'imperfetto, per la posteriorità il participio futuro + essem;
La norma che regola questa concordanza dei tempi si chiama consecutio temporurm.

Le interrogative disgiuntive
Le interrogative disgiuntive vedono usate le stesse particelle delle dirette con l'aggiunta di -ne nel secondo membro.