Jessica93
Genius
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Concetti Chiave

  • L'imperativo futuro, assente in italiano, esprime in latino comandi o divieti per il futuro, usato in leggi e disposizioni testamentarie.
  • Si forma dal tema del presente e include la seconda e terza persona singolare e plurale, ad esempio: laudato, laudatote, laudanto.
  • L'imperativo futuro passivo è raro, mentre quello deponente si utilizza per esprimere azioni mediate, come hortātor e hortāntor.
  • Può essere tradotto con il futuro indicativo o l'imperativo presente, implicando un'idea di comando.
  • Con alcuni verbi, l'imperativo futuro sostituisce il presente se mancante o poco usato, come memento o esto.
L’imperativo futuro

L’imperativo futuro, che non c’è in italiano, si usa in latino per esprimere comandi o divieti da osservare nel futuro, come per esempio i precetti, le leggi e le disposizioni testamentarie.
Deriva dal tema del presente e ha le forme della seconda e terza persona singolare e plurale: laudato («loderai tu»), laudato («loderà lui»), laudatote («loderete voi»), laudanto («loderanno essi»).

L’imperativo futuro passivo è usato raramente, quando ha valore medio, mentre si trova usato l’imperativo futuro deponente: hortātor («esorterai tu»), hortātor («esorterà lui»), hortabimĭni («esorterete voi»), hortāntor («esorteranno essi»).

Nel tradurre può essere reso con futuro indicativo, con implicita un’idea di comando, oppure con l’imperativo presente.

Con alcuni verbi l’imperativo futuro è usato al posto del presente, quando questo manca oppure è poco usato, come per esempio nelle forme memento, mementote («ricòrdati», «ricordatevi»); esto, estote, sunto («sii tu», «siate voi», «siano essi»); habeto, habetote («tieni», «tenete per fermo»); scito, scitote («sappi tu», «sappiate voi»).

Le stesse forme dell’imperativo futuro positivo, precedute da ne, rendono l’imperativo futuro proibitivo.

Es.: Haec ne dicitote. «Non dite queste cose».

Domande e risposte