Concetti Chiave
- In latino, la divisione in sillabe segue regole simili all'italiano, ma differisce quando due vocali vicine non formano un dittongo.
- Due consonanti vicine, anche se il primo è una "s" o il gruppo è "gn", di solito vengono separate in sillabe diverse.
- Le vocali latine possono essere lunghe o brevi, influenzando il tempo di pronuncia e la funzione logica della parola.
- La quantità delle vocali aiuta a distinguere tra casi grammaticali e omonimi con significati diversi.
- La posizione dell'accento tonico in una parola latina è determinata dalla quantità delle vocali nelle sillabe.
La divisione in sillabe
Generalmente, in latino, la divisione in sillabe segue le stesse regole che in italiano: a-mi-cus (= amico), re-fer-re (= riportare), con-su-les (= consoli).
Tuttavia vi sono alcune differenze:
• due vocali vicine che non formano dittongo costituiscono due sillabe differenti: Grae-ci-a (= Grecia), in italiano Gre-cia;
• due consonanti (sia uguali che differenti) generalmente si separano, anche se la prima consonante è «s» o se il gruppo è «gn»: mag-na-ni-mus (= magnanimo), in italiano ma-gna-ni-mo; fus-cus (= fosco), in italiano fo-sco.
Quantità delle vocali
In latino le vocali potevano essere brevi o lunghe a seconda del tempo che si impiegava a pronunciarle: le lunghe venivano pronunciate in un tempo doppio rispetto alle brevi.
Le brevi si indicano graficamente ponendovi sopra il segno “, mentre le lunghe si indicano ponendovi sopra il segno Il dizionario ti permette di conoscere la quantità delle vocali, informazione utile per distinguere:• i casi, quindi le funzioni logiche della parola:
rosa (= la rosa) è in caso nominativo, svolge cioè la funzione di soggetto; rosa (= con la rosa), invece, è in caso ablativo, svolge cioè la funzione di complemento di mezzo;
• gli omonimi, cioè le parole che hanno la stessa forma, ma significati diversi: malum (= il male) non ha lo stesso significato di malum (= la mela);
• la posizione dell’accento tonico nella parola:
monère (= ammonire) va accentato sulla penultima sillaba [monère]; legere (= leggere), invece, va accentato sulla terzultima [lègere].