Concetti Chiave
- Il dativo di fine è utilizzato con verbi come "do" e "mitto" per indicare lo scopo, ad esempio "dare in dono".
- Il dativo di effetto si trova solo con il verbo "sum" e rappresenta il risultato di un'azione, come "essere d'aiuto".
- Il doppio dativo combina il dativo di fine o effetto con quello di vantaggio, generando espressioni come "mandare in dono prigionieri".
- Alcuni verbi reggono il doppio accusativo, come "doceo" e "celo", che possono costruire diverse strutture in base al contesto.
- La costruzione passiva di "doceo" e "celo" varia: "doceo" utilizza participi perfetti e ablativi di limitazione, mentre "celo" si costruisce personalmente.
-dare o mittere muneri= dare o mandare in dono
-mittere o venire o ire auxilio=mandare o andare in aiuto
-relinquere praesidio=lascire a difesa
-canere receptui=suonare a raccolta
diem dicere colloquio=stabilie il giorno del colloquio
lucum capere castris=scegliere un luogo per l'accampamento
-auxilio esse=essere d'aiuto
-saluti esse=essere di salvezza
-usui esse=essere di utilità
-laudi esse=essere di lode
-ludibrio esse=essere oggetto di scherno
-curae esse=stare a cuore
consiste nell'unione del dativo di fine o di effetto con quello di vantaggio (o svantaggio).
1. dativo di fine+dativo di vantaggio.esempi:
-mandare in dono prigionieri a qualcuno=captivos alcui muneri mittere
-condurre legioni di sostegno a qualcuno=legiones subsidio alicui ducere
2.dativo di effetto + dativo di vantaggio. esempi:
-stare a cuore a qualcuno=cordi aliqui esse
-essere di peso a qualcuno=labori aliqui esse
-essere di gioia a qualcuno=gaudio aliqui esse
esempio: insiegno la storia ai fanciulli=doceo historiam pueros
alcuni d questi verbi sono: doceo, celo, peto, quaero, rogo, oro, flagito, disco.
per quanto riguarda peto e quaero, però, la costruzione può essere diversa:
1.doppio accusativo
2.accusativo della persona e a/ab o e/ex/de+ ablativo della cosa.
per doceo e celo, invece, bisogna fare un discorso a parte.
Doceo: la cosa insegnata può essere rappresentata anche da un infinito o da una proposizione oggettiva o interrogativa indiretta. inoltre questo verbo ammette anche la costruzione con l'accusativo della persona+de+ablativo della cosa, con il significato di "informare"
la costruzione passiva di doceo
1. con il participio perfetto: doctus o edoctus, che assumono funzione aggettivale e sono accompagnati dall'ablativo di limitazione
2.verbi usati al passivo: erudior, imbuor, instituor che si costruiscono con l'ablativo di limitazione
3.disco+accusativo della cosa e ablativo della persona con a/ab. esempio:a Carneade era stata insegnata la dialettica da Diogene=Carneades didicerat dialecticam a Diogene
Celo: spesso, al posto della costruzione con il doppio accusativo, la cosa viene espressa con de+ablativo.
la costruzione passiva di celosi costruisce personalmente, quindi la persona a cui la cosa si nasconde diventa soggetto, mentre la cosa che si nasconde si rende con de+ablativo o con l'accusativo di relazione se è espressa da un pronome. esempio: non si nascose quel veleno alla madre (=la madre non fu nascosta riguardo a quel veleno)=mater non celata est di illo veneno.
Domande da interrogazione
- Qual è la funzione del dativo di fine e con quali verbi si trova?
- Come si utilizza il dativo di effetto e con quale verbo è associato?
- Che cos'è il doppio dativo e quali sono i suoi esempi?
- Quali verbi reggono il doppio accusativo e come si costruiscono?
Il dativo di fine si trova con verbi come do, mitto, verto, tribuo, venio, relinquo, capio, dico e viene utilizzato in espressioni che indicano scopo o destinazione, come "dare o mittere muneri" (dare o mandare in dono) e "relinquere praesidio" (lasciare a difesa).
Il dativo di effetto si trova solo con il verbo "sum" e indica il risultato di un'azione, come in "auxilio esse" (essere d'aiuto) e "saluti esse" (essere di salvezza).
Il doppio dativo consiste nell'unione del dativo di fine o di effetto con quello di vantaggio o svantaggio. Esempi includono "captivos alcui muneri mittere" (mandare in dono prigionieri a qualcuno) e "cordi aliqui esse" (stare a cuore a qualcuno).
Verbi come doceo, celo, peto, quaero, rogo, oro, flagito, disco reggono il doppio accusativo. Ad esempio, "doceo historiam pueros" (insegno la storia ai fanciulli). Per peto e quaero, la costruzione può includere l'accusativo della persona e a/ab o e/ex/de+ ablativo della cosa.