Fabrizio Del Dongo
Genius
4 min. di lettura
Vota

Concetti Chiave

  • Il congiuntivo esprime incertezze, possibilità e desideri, differenziandosi dall'indicativo che indica certezza.
  • Nell'italiano contemporaneo, l'uso del congiuntivo è in declino, spesso sostituito dall'indicativo per semplicità.
  • Rinunciare al congiuntivo significa perdere sfumature importanti nella comunicazione, che distinguono tra opinioni e fatti certi.
  • In molte lingue, come l'inglese, il congiuntivo è ormai scomparso, influenzando anche l'italiano moderno.
  • Le frasi con il congiuntivo riflettono una posizione più dubitativa o incerta rispetto a quelle con l'indicativo che esprimono certezza.

Uso del congiuntivo italiano – Riflessione sulla sua importanza

Il congiuntivo serve per esprimere un’idea o un’azione la cui realizzazione non è data per certa. Pertanto, il congiuntivo è il modo della possibilità, della probabilità, dell’augurio, del dubbio, del desiderio, della volontà, della necessità, della speranza, dell’opinione personale, del timore e dell’incertezza in generale.
• Voglio che tu finisca questo esercizio prima delle quattro.
• Mi sembra che tu non sia contento.
• Bisogna che tu faccia qualcosa per me.
• Spero che tu possa venire.
• Credo che egli abbia ragione.
• Temo che oggi piova.
Finisca, sia, faccia, possa, abbia, piova sono dei congiuntivi e indicano delle azioni che potrebbero realizzarsi, ma non è una cosa certa.
Nell’italiano contemporaneo, il congiuntivo è adoperato sempre meno; cedendo continuamente terreno all’indicativo, esso è in lenta ma progressiva decadenza, forse perché la sua formazione e il suo uso non sono molto semplici. Infatti è molto più frequente sentir dire “Non so quanti biscotti ha mangiato Carlo” invece di “Non so quanti biscotti abbia mangiato Carlo”, o “Mi sembra che Mario è già partito” invece di “Mi sembra che Mario sia già partito” oppure “Credo che tu hai detto la verità” invece di “Credo che tu abbia detto la verità”. Eppure la differenza di sfumatura fra queste ultime due affermazioni non è di poco conto: “Credo che Mario ha detto la verità” è come affermare che sono certo che Mario ha detto la verità, mentre nel secondo caso lascio sottintendere che questo è il mio parere, ma non si esclude che le cose siano andate diversamente. Eppure, nonostante la grammatica, la logica e il buon senso attribuiscano un valore ben distinto all’indicativo e al congiuntivo, nell’uso corrente l’indicativo si impone. Eppure rinunciare all’uso del congiuntivo vuol dire rinunciare alla possibilità di dotare la nostra espressione di sfumature che sono tutt’altro secondarie o inutili. In molte lingue straniere, come l’inglese o altre lingue del ceppo anglosassone, il congiuntivo non esiste praticamente più e forse anche questo fatto potrebbe aver contribuito alla sua decadenza in atto in italiano.
Riflettiamo sulle due frasi seguenti per coglierne la sfumatura sottintesa.
• Dicono che un nuovo virus si stia diffondendo
• Dicono che un nuovo virus si sta diffondendo
La differenza di significato è tutt’altro che banale. In entrambi i casi, viene data un’informazione che però lascia trasparire la posizione personale di colui che parla
Dicono che un nuovo virus si stia diffondendo = Chi parla non è personalmente molto convinto della notizia e nel presentarla con il verbo al congiuntivo (= si stia), la presenta in modo dubitativo, lasciando così ad altri la responsabilità di quanto affermato.
Dicono che un nuovo virus si sta diffondendo = Chi parla accetta l’opinione altrui come un dato di fatto per cui l’uso dell’indicativo (= si sta) indica che la considera una cosa certa.
Riflettiamo anche su queste altre affermazioni
• Penso che tu sei triste (= sono al corrente di tutto quello che ti è successo e capisco che tu non puoi non essere triste)
• Penso che tu sia triste (= Non so ciò che ti sia successo, ma ho l’impressione di vedere sulla tua espressione un velo di tristezza, ma non ne sono del tutto sicuro e mi potrei anche sbagliare)
• Aspetterò qui finché Maria non tornerà (= sono sicuro che Maria tornerà)
• Aspetterò qui finché Maria non torni (= aspetto, ma non sono del tutto sicuro che Maria tornerà)

Domande da interrogazione

  1. Qual è la funzione principale del congiuntivo in italiano?
  2. Il congiuntivo serve per esprimere idee o azioni la cui realizzazione non è certa, rappresentando possibilità, probabilità, auguri, dubbi, desideri, volontà, necessità, speranze, opinioni personali, timori e incertezze.

  3. Perché l'uso del congiuntivo sta diminuendo nell'italiano contemporaneo?
  4. L'uso del congiuntivo sta diminuendo perché è complesso nella formazione e nell'uso, e l'indicativo sta prendendo il sopravvento, anche a causa dell'influenza di lingue straniere come l'inglese, dove il congiuntivo è quasi scomparso.

  5. Qual è la differenza tra l'uso del congiuntivo e dell'indicativo in frasi che esprimono opinioni?
  6. L'uso del congiuntivo in frasi che esprimono opinioni indica incertezza o dubbio, mentre l'indicativo suggerisce certezza o accettazione del fatto come vero.

  7. Come cambia il significato di una frase con l'uso del congiuntivo rispetto all'indicativo?
  8. Con il congiuntivo, la frase esprime un'opinione personale o un dubbio, mentre con l'indicativo, la stessa frase esprime una certezza o un'accettazione del fatto.

  9. Quali sono alcuni esempi di frasi che mostrano la differenza tra congiuntivo e indicativo?
  10. Esempi includono "Penso che tu sia triste" (congiuntivo, esprime incertezza) rispetto a "Penso che tu sei triste" (indicativo, esprime certezza), e "Aspetterò qui finché Maria non torni" (congiuntivo, incertezza sul ritorno) rispetto a "Aspetterò qui finché Maria non tornerà" (indicativo, certezza sul ritorno).

Domande e risposte

Hai bisogno di aiuto?
Chiedi alla community