Concetti Chiave
- In italiano, i generi dei sostantivi sono maschile e femminile, al contrario di lingue come il tedesco che includono anche il genere neutro.
- I sostantivi maschili spesso terminano in -o o -e, mentre quelli femminili finiscono in -a, ma esistono eccezioni con -e che possono essere sia maschili che femminili.
- Alcuni sostantivi con desinenza in -a sono maschili, come "tema" e "problema", mentre altri femminili possono riferirsi a entrambi i sessi, come "la spia".
- I nomi delle piante da frutto sono generalmente maschili, mentre quelli dei frutti sono femminili, con alcune eccezioni come "il fico" e "il limone".
- I nomi geografici seguono regole specifiche: le isole grandi sono femminili, i mari e le montagne sono di solito maschili, con eccezioni come "le Alpi".
Indice
Generi in italiano e latino
In italiano, esistono due generi: il maschile e il femminile, a differenze di altre lingue, come il tedesco, in cui è presente anche il neutro. Il genere neutro che significa “né l’uno, né l’altro” non è rimasto in italiano. In latino serviva ad indicare molti nomi di cosa. I nomi latini neutri (es.: templum, verbum), passando in italiano, sono diventati quasi sempre maschili.
Sostantivi e genere sessuale
Per i sostantivi, che indicano persone o animali, il genere corrisponde al sesso, maschile o femminile, dell’essere designato. Infatti, i termini quali padre, fratello, pittore, leone, lupo non possono essere altro che maschili e sono femminili: madre, sorella, pittrice, pecora, leonessa.
Come regola generale, si può affermare che :
• i nomi maschili (animati o no) terminano in -o oppure in -e: gatto, cane, infermiere
• quelli femminili terminano in -a (ma non è escluso che qualcuno termini in -e): macchina, sedia, volpe, infermiera
Esistono alcuni casi in cui il sostantivo pur terminando con la -e, può riferirsi ad maschile o ad femminile: il cantante/la cantante, il dentista/la dentista
Eccezioni nei nomi
Non tutti i nomi che terminano in -a sono femminili. Ce me sono alcuni (pochi) che, pur avendo la desinenza -a, sono maschili: un tema, un problema.
Esistono anche dei sostantivi femminili (e quindi che terminano in -a) che si possono riferire sia ad un individuo sia maschile che femminile: la guardia, la vedetta, la rècluta, la spia, la guida. Esempio: Mata Hari era una spia, ma anche Fritz Kolbe era una spia.
Genere dei nomi di cosa
Per i nomi di cosa il genere e del tutto convenzionale, ma si possono ricavare alcune regole:
1) I nomi delle piante da frutto sono, nella maggioranza dei casi, maschili: il pero, il melo, il ciliegio, il noce, il castagno, il fico, l’albicocco. Ma non mancano eccezioni come la palma, la quercia e la vite.
2) I nomi dei relativi frutti sono femminili: l’uva, la pera, la ciliegia, la noce, la castagna, la mela, la fragola, l’albicocca. Fanno eccezione il fico, il limone, il lampone, l’ananas e il mirtillo che indicano, contemporaneamente, la pianta e il frutto. La parola un arancio (l’albero) che ha ii frutto corrispondente in “un’arancia”, in realtà, “arancio” tende ad affermarsi come pianta e frutto.
Nomi di fiori e continenti
3) I nomi dei fiori, di solito, seguono il genere della pianta: il garofano, il giacinto, il giglio, la rosa, la viole. Un’eccezione: il fiore dell’arancio si chiama la zàgara, che è un termine di origine araba.
4) I nomi dei continenti e delle regioni sono femminili se terminano con la -a (non accentata) o con -de. Esempio: Asia, Campania, Ellade. Tutti gli altri sono maschili: il Veneto, il Canadà, il Perù, il Brasile. Fra i maschili si collocano, come eccezione, il Bengala e il Guatemala.
Nomi di mari e città
5) I nomi dei mari, fiumi, laghi, montagne, in genere sono maschili e quelli delle isole femminili (purché siano grandi); le eccezioni non mancano. Infatti, seguono la regola: il Mediterraneo, il Tevere, il Po, il Trasimeno, il Gran Sasso, la Sicilia, la Corsica, la Sardegna. Fanno eccezione: le Alpi, le Ande, la Maièlla, il Madagascar e lo Skri Lanka (per quanto queste ultime due siano isole piuttosto grandi, sono maschili). Nel dubbio basta utilizzare “l’isola di….”
6) Sono femminili i nomi delle città: Parigi è bella, Londra è immensa. Fa eccezione Il Cairo che è maschile. Nel dubbio basta utilizzare l’espressione “La città di…..) e quindi l’accordo viene fatto con città che è femminile.
Nomi di mesi e stagioni
7) I nomi dei mesi e dei giorni della settimana sono maschili, eccetto “domenica” che è femminile
8) I nomi della stagione sono tutti maschili, eccetto primavera che è femminile.
Domande da interrogazione
- Quali sono i generi presenti nella lingua italiana?
- Come si riconosce il genere di un sostantivo in italiano?
- Quali sono alcune particolarità dei sostantivi italiani?
- Quali regole si applicano ai nomi delle piante e dei frutti?
- Come si determina il genere dei nomi geografici?
In italiano esistono due generi: il maschile e il femminile. Il genere neutro, presente in altre lingue come il tedesco, non è rimasto in italiano.
Generalmente, i nomi maschili terminano in -o o -e, mentre quelli femminili terminano in -a, anche se ci sono eccezioni.
Alcuni sostantivi terminano in -a ma sono maschili, come "tema" e "problema". Inoltre, ci sono sostantivi femminili che possono riferirsi a individui di entrambi i sessi, come "la spia" e "la guida".
I nomi delle piante da frutto sono generalmente maschili, mentre i nomi dei frutti sono femminili, con alcune eccezioni come "il fico" e "il limone".
I nomi dei continenti e delle regioni sono femminili se terminano in -a o -de, mentre i nomi dei mari, fiumi, laghi e montagne sono generalmente maschili. Le isole grandi sono femminili, ma ci sono eccezioni come "il Madagascar".