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Concetti Chiave

  • I dittonghi sono combinazioni di due vocali consecutive in una sola sillaba, con uno spostamento del suono durante la pronuncia, come "ai" o "ei".
  • La classificazione dei dittonghi include tipologie discendenti e ascendenti, a seconda della posizione delle vocali semivocali /i/ e /u/.
  • Gli iati rappresentano due vocali consecutive pronunciate separatamente, appartenendo a sillabe diverse, come in "teologo" o "mormorìo".
  • I trittonghi consistono in tre vocali consecutive in una singola sillaba, combinando semivocali e vocali, come in "miei" o "aiuola".
  • La formazione di dittonghi e trittonghi in italiano coinvolge vocali deboli /i/ e /u/ in combinazione con altre vocali, in contesti tonici e atoni.

Questo appunto di grammatica Italiana per la scuola media spiega la formazione e la pronuncia dei dittonghi, degli iati e dei trittonghi in italiano. L’analisi e le differenze di suono e di posizione dei vari fenomeni linguistici sono spiegati con esempi.

Indice

  1. Cos’è un dittongo e come si caratterizza nella grammatica italiana
  2. La classificazione dei dittonghi in tipologie
  3. La formazione dei dittonghi nella grammatica italiana
  4. Gli iati: cosa sono e come si formano
  5. La formazione dello iato nella grammatica italiana
  6. Il trittongo: cos’è e come si forma

Cos’è un dittongo e come si caratterizza nella grammatica italiana

Il dittongo è un termine derivante dal greco antico δίφθογγος, che significa "suono doppio". Si caratterizza come un gruppo di due vocali consecutive all’interno di una stessa sillaba, ovvero come la combinazione di due vocali caratterizzata da uno spostamento che avviene da un vocoide verso un altro. Per questo motivo, spesso viene considerato come se fosse una vocale unica. Inoltre, i dittonghi prevedono uno spostamento della lingua durante la pronuncia. Mentre, per esempio, i monottonghi sono rappresentati mediante un solo simbolo, i dittonghi vengono considerati come se fossero una vocale lunga, non stabile, bensì di carattere dinamico.

La classificazione dei dittonghi in tipologie

I dittonghi discendenti /ai/; /ei/; /ɛi/; /oi/; /ɔi/; /au/; /eu/; /ɛu/, sono gruppi in cui la /i/ o la /u/ semivocali si trovano in seconda posizione e si dividono a loro volta in:

  • dittonghi di chiusura: presentano il secondo vocoide più lungo del primo
  • dittonghi di apertura: presentano il secondo vocoide più basso del primo
  • dittonghi di centratura: definiti come dittonghi che hanno il primo elemento più di tipo periferico e il secondo elemento invece di tipo maggiormente centralizzato

Mentre, i dittonghi di tipo ascendente /ja/; /je/; /jɛ/; /jo/; /jɔ/; /ju/; /wa/; /we/; /wɛ/; /wi/; /wo/ e /wɔ/, molto utilizzati nell'ambito delle lingue romanze, tra cui anche l'italiano, si presentano come gruppi in cui la /i/ o la /u/ semiconsonanti si trovano in prima posizione;
I dittonghi mobili, invece, indicano che la combinazione delle vocali /ie/ e /uo/ possono anche trovarsi in una sillaba accentata che termina in vocale; mentre questi tipi di dittonghi si riducono alle sole vocali /e/ o /o/ quando si trovano in una sillaba non accentata o che termina in consonante.

La formazione dei dittonghi nella grammatica italiana

Nell'ambito della grammatica italiana i dittonghi possono formarsi con le vocali /i/ e /u/, le cosiddette "vocali deboli", che si trovano in "posizione atona", sono prive di accento tonico e risultano essere affiancate ad un’altra vocale presente in posizione tonica; oppure possono formarsi con le vocali /i/ e /u/ affiancate l'una all'altra e una delle due può formare l'accento tonico.
In varie lingue i dittonghi risultano essere monofonemici, ossia vengono considerati come una qualsiasi vocale lunga, e in questo caso prendono il nome di dittonghi fonologici.
In alcuni verbi si mantiene sempre il dittongo, poiché si tratta probabilmente di un fonema cristallizzato (es. presiedere, chiedere); in altri casi, invece il dittongo si conserva per evitare che si crei confusione con altre parole di poco dissimili.
Dittongo e iato: regole da seguire per non sbagliare la grammatica articolo

Gli iati: cosa sono e come si formano

Il termine iato deriva dal latino hiatus che significa "apertura". Lo iato è un gruppo di due vocali consecutive pronunciate in modo distinto e appartenenti a due sillabe diverse. Serve per dividere le due vocali tra due sillabe, per evitare che entrino entrambe nella stessa sillaba. In questo senso, lo iato può essere considerato come il contrario del dittongo. Nella pronuncia di parole come teologo, boa le due vocali devono essere accostate, pronunciate cioè separatamente e con due emissioni di voce differenti. Lo iato si presenta solo se:

  • nessuna delle due vocali è /i/ o /u/: meandro
  • una delle due vocali è i o u accentata e l’altra vocale è /a/, /e/, /o/: mormorìo
  • nelle parole composte, quando è evidente la distinzione tra prefisso e base: triennio

La formazione dello iato nella grammatica italiana

Nell'ambito della grammatica esistono ben due fenomeni di iato ben distinti:

  1. si può considerare iato l'incontro di due vocali che vengono considerate forti - /e, ɛ, a, ɔ, o/ - che presentano l'accento nella prima vocale /aa/; /ae/; /aɛ/; /ao/ ; /ea/; /ee/; /eo/; /ɛa/; /ɛe/; /ɛo/; /ɔa/; /ɔe/; /ɔo/; /oa/; /oe/; /oɛ/ /oo/;
  2. si può considerare iato anche quello che presenta l'incontro di due vocali che vengono definite "forti" e che presentano l'accento sulla seconda vocale /i'i/; /i'ɛ/; /i'a/; /i'ɔ/; /i'u/; /e'i/; /e'e/; /e'a/; /e'ɔ/; /e'o/; /e'u/; /a'i/; /a'e/; /a'ɛ/; /a'a/; /a'ɔ/; /a'o/; /a'u/; /o'i/; /o'e/; /o'ɛ/; /o'a/; /o'ɔ//o'u/; /u'i/; /u'ɛ/; /u'a/; /u'ɔ/, o anche nell’incontro di una vocale forte con una vocale debole, che risulta essere accentata /ia/; /ie/; /ii/; /io/; /ua/; /ue/;/ui/; /uo/
Dittongo e iato: regole da seguire per non sbagliare la grammatica articolo

Il trittongo: cos’è e come si forma

Il trittongo deriva greco τρίφθογγος e significa "con tre suoni". È un gruppo di tre vocali consecutive all’interno di una stessa sillaba, costituita da un rapido spostamento da un vocoide a un altro. È un'unione di 2 vocali deboli ed una forte. Nell’incontro di tre suoni vocalici all’interno di una sola sillaba, due di essi diventano semivocali o semiconsonanti. Si trova un trittongo solo quando:

  1. Si presentano una semiconsonante + una vocale + una semivocale: miei
  2. Si presentano due semiconsonanti + una vocale: aiuola

Come per i dittonghi, anche i trittonghi non vanno mai divisi quando si deve sillabare una parola.
Per approfondimenti sull'articolazione delle consonanti vedi anche qua

Domande da interrogazione

  1. Cos'è un dittongo e come si caratterizza nella grammatica italiana?
  2. Un dittongo è un gruppo di due vocali consecutive all'interno di una stessa sillaba, caratterizzato da uno spostamento da un vocoide verso un altro, spesso considerato come una vocale unica.

  3. Come si classificano i dittonghi nella grammatica italiana?
  4. I dittonghi si classificano in discendenti, ascendenti e mobili, a seconda della posizione delle semivocali /i/ o /u/ e della sillaba in cui si trovano.

  5. Cosa sono gli iati e come si formano?
  6. Gli iati sono gruppi di due vocali consecutive pronunciate distintamente in due sillabe diverse, formandosi quando nessuna delle vocali è /i/ o /u/ o quando una vocale è accentata.

  7. Quali sono i fenomeni di iato nella grammatica italiana?
  8. Esistono due fenomeni di iato: l'incontro di vocali forti con accento sulla prima o sulla seconda vocale, e l'incontro di una vocale forte con una debole accentata.

  9. Cos'è un trittongo e come si forma?
  10. Un trittongo è un gruppo di tre vocali consecutive in una stessa sillaba, formato da due vocali deboli e una forte, con due di esse che diventano semivocali o semiconsonanti.

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