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Le particelle μέν … δέ

Gli antichi testi greci erano scritti di seguito, senza distinzione fra lettere maiuscole e minuscole, senza spiriti e accenti e senza segni di interpunzione. Per dare intonazione al periodo e per contrapporre, legare e sottolineare le varie parti di un periodo esistevano delle particelle che avevano le funzioni che hanno i segni di interpunzione nei testi moderni.
Nella lingua Attica, le particelle più frequenti sono μέν …δέ , che spesso sono in correlazione: in tal caso il μέν in genere non si traduce e il δέ si può rendere con “e”, “ma”, “invece” (in base al contesto della frase in cui si trova)
Quando la particella μέν non è in correlazione con δέ , ma è unita ad un avverbio o ad un verbo si traduce: “certamente”, “realmente”, “senza dubbio”-
Così quando la particella δέ non è in correlazione con μέν si traduce: “cosi”, “poi”, “dunque” etc.

Esempi:

οι μέν στρατιωται περι της τωv πολιτων σωτεριας μαχονται, οι δέ αθληται περι της των θεaτων διατριβης

I soldati combatterono per la salvezza dei cittadini e gli atleti per il divertimento degli spettatori.

πρωτον μέν βουλομεθα αναγιγνοσκειν τον νομον

Prima certo vogliamo leggere la legge.

O δέ Νειλος ποταμòς ευδαιμονιαν τη χωρα παρέχε

Il fume Nilo poi porta ricchezze al paese.

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