Ali Q
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Aspetto verbale (o qualita’ dell'azione):

Il tempo del verbo greco esprime il valore temporale dell’azione come accade in latino o in italiano solo nel modo indicativo, per il quale è possibile stabile le seguenti relazioni:

1) Presente indicativo greco → presente indicativo italiano;
2) Imperfetto greco → imperfetto italiano, tranne in alcuni contesti, in cui è preferibile renderlo con un passato remoto. Solitamente questo accade con i “ verbi di parola” e in altri contesti, come il presente storico latino;
3) Aoristo indicativo greco → passato remoto o passato prossimo italiano;
4) Perfetto indicativo greco → passato prossimo italiano;
5) Piuccheperfetto greco → trapassato prossimo italiano.

Negli altri modi della coniugazione greca, invece, il verbo esprime la cosiddetta “qualità dell’azione”, la quale può essere:
1) Durativa quando si enuncia l’azione nel presente, nel passato o nel futuro.

Qui si ha un valore temporale con l’idea dello svolgimento dell’azione;
2) Compiuta, nella quale la qualità dell’azione è enunciata senza l’idea del suo svolgimento: o nella sua enunciazione generica o come azione svoltasi nel passato senza alcun rapporto col presente (un’azione iniziata, compiuta e terminata). E’ questo il caso dei tempi dell’aoristo.
Tale qualità può essere visualizzata con l’idea del “punto”, mentre la qualità durativa con la linea.
La qualità durativa dell’azione è quella espressa dal perfetto, che esprime un’azione compiuta nel passato, come l’aoristo, ma le cui conseguenze perdurano nel presente, come nel presente.
Come valore temporale, perciò, il perfetto è bivalente, in quanto può essere espresso con il passato prossimo dell’azione espressa dal verbo e con il presente dell’azione che ne è la sua conseguenza.
Del perfetto il simbolo visivo è il cerchio.

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