Concetti Chiave
- Le sostanze inquinanti si classificano come primarie e secondarie, a seconda che siano emesse direttamente o derivate da reazioni chimiche.
- Le energie inquinanti, come le radiazioni, possono essere naturali o artificiali e si propagano nello spazio sotto forma di onde.
- Le radiazioni si dividono in ionizzanti e non ionizzanti, dove le ionizzanti sono particolarmente pericolose per la salute umana.
- L'esposizione alle radiazioni ionizzanti è prevalentemente di origine naturale, con il radon come principale contributore.
- Il buco nell'ozono è causato dall'emissione di composti organici e ha portato all'adozione del Protocollo di Montréal per ridurre le sostanze nocive.
Tipi di sostanze inquinanti
Le sostanze inquinanti possono essere solide, liquide o gassose e possono essere emesse nell’aria, nell’acqua e nel suolo.
Si dividono in:
- primarie, se sono emesse da fonti direttamente identificabili come il monossido di carbonio;
- secondarie, se si formano come prodotti di reazioni chimiche di inquinamenti primari con elementi dell’ambiente o con altri inquinamenti, come lo smog fotochimico.
Radiazioni e loro effetti
Le energie inquinanti (radiazioni) sono di origine naturale o artificiale, provengono infatti sia dal sole e da componenti delle rocce, sia da attività umane in ambito scientifico. Le radiazioni si trasferiscono nello spazio per propagazione, sotto forma di onde.
A seconda del numero delle oscillazioni effettuate in un’unità di tempo (frequenza), vengono chiamati ionizzanti (frequenza elevata) e non ionizzanti (frequenza bassa).
Le radiazioni non ionizzanti danno luogo all’inquinamento elettromagnetico.
Le ionizzanti sono le radiazioni più pericolose per la salute umana, perché possiede un’energia in grado di rompere i legami chimici di atomi e molecole.
Esposizione e rarefazione dell'ozono
La maggior parte dell’esposizione della popolazione a radiazioni ionizzanti è di origine naturale, prodotti di decadimento del radon.
La rarefazione della fascia d’ozono presente nella stratosfera, approssima tra i 15 e i 40 km della superficie della Terra.
La quantità dell’ozono stratosferico varia a seconda dei cicli stagionali e in funzione della latitudine.
L’emissione di composti organici, del cloro fluoro e bromo ha determinato un’alterazione provocando una riduzione dello strato d’ozono stratosferico.
La comunità internazionale, il Protocollo di Montréal, ha impegnato i Paesi firmatari a ridurre, bandire le produzioni e i consumi delle sostanze lesive per l’ozono stratosferico.