Concetti Chiave
- Negli anni Ottanta, l'Italia considerava il nucleare come alternativa al petrolio e carbone per l'energia elettrica.
- Nel 1982 fu istituito l'ENEA per promuovere la ricerca e l'uso sicuro dell'energia nucleare e delle energie alternative.
- Un movimento di opposizione popolare portò a un referendum nel 1987, in cui la maggioranza votò contro l'energia nucleare.
- L'Italia soddisfa il suo fabbisogno energetico acquistando elettricità da Paesi che utilizzano centrali nucleari, come la Francia.
- La vicinanza delle centrali nucleari estere non elimina il rischio di catastrofi, poiché un incidente in Francia potrebbe avere effetti disastrosi in Italia.
L'energia nucleare in Italia
In Italia, all'inizio degli anni Ottanta, si pensava di utilizzare energia nucleare per la produzione di energia elettrica, al posto del petrolio o del carbone. Per proteggere la popolazione da eventuali incidenti, per promuovere la ricerca e uno sfruttamento sicuro di questa fonte d'energia e per armonizzare tali attività con la vita civile e con l'ambiente, nel 1982 venne creato l'ENEA (l'Ente Nazionale per la Ricerca e Sviluppo dell'Energia Nucleare) e delle energie alternative, che ha sostituito il Comitato Nazionale per l'energia atomica. Nel 1983 una legge prevede lo stanziamento di ingenti fondi per l'installazione di centrali nucleari.
Opposizione e referendum
Contro i pericoli che ne potevano derivare nacque un forte movimento di opposizione popolare che, raccolse le firme necessarie per poter chiamare tutti i cittadini a decidere con un referendum sulla questione nucleare in Italia.
In questa consultazione, che si svolse nel 1987, gli italiani si pronunciarono a maggioranza contro l'uso dell'energia nucleare in Italia.
Conseguenze e dipendenza energetica
Questo tuttavia non ci impedisce di coprire il fabbisogno interno di energia elettrica, acquistandola dalla Francia e da altri Paesi che hanno i vicini che la producono per mezzo di centrali nucleari.
Non solo questo non protegge neppure da catastrofi nucleari, poiché un incidente in una centrale francese avrebbe conseguenze disastrose anche nel nostro Paese.