Concetti Chiave
- La pesca in Italia non ha un ruolo predominante a causa della scarsa pescosità del Mar Mediterraneo.
- Le attrezzature e le imbarcazioni per la pesca sono spesso obsolete e tradizionali, con pochi porti ben attrezzati.
- Porti competitivi come Chioggia, San Benedetto del Tronto, Livorno e Mazara del Vallo impiegano molti immigrati, specialmente Tunisini.
- I principali prodotti ittici italiani includono alici, sarde, sgombri e tonno, con molluschi e crostacei prevalenti in alcune regioni.
- Più del 50% del pesce consumato in Italia è importato, a causa della limitata produttività della pesca locale.
La pesca in Italia
La pesca non ha in Italia il ruolo importante che occupa invece in altri Paesi europei, come ad esempio la Norvegia, nonostante il territorio del Paese sia circondato dal mare. I motivi principali sono vari: prima di tutto la scarsa pescosità del Mar Mediterraneo: esso è infatti ricchissimo di specie marine, ma tutte queste specie sono poco abbondanti per numero di esemplari. Le attrezzature impiegate nella pesca, inoltre, non sono sufficientemente moderne, e molto spesso la pesca in Italia è ancora praticata in forme tradizionali; a questo si aggiunge lo scarso numero di porti pescherecci ben attrezzati ed efficienti.
Porti e imbarcazioni
Le imbarcazioni addette alla pesca sono circa 15.000 e, in generale, di piccole dimensioni e piuttosto antiquate. I porti realmente competitivi sono Chioggia e San Benedetto del Tronto sul Mare Adriatico, Livorno sul Mar Tirreno e Mazara del Vallo in Sicilia con la maggioranza degli addetti composta da immigrati, soprattutto Tunisini. Il Mare Adriatico si presenta più pesco del Mar Tirreno, pur essendo più ridotta la varietà delle specie presenti.
Consumo di pesce in Italia
I principali prodotti ittici (dal greco ikthys=pesce) sono Gli Italiani, invece, sono sempre più interessati a consumare pesce a tavola; data la scarsa pescosità dei nostri mari e la ridotta produttività della pesca, oltre il 50% del pescato proviene dall'estero.