Concetti Chiave
- Cristoforo Colombo fu il primo europeo ad avvistare la foce del fiume Orinoco nel 1498.
- Il nome "Venezuela" deriva dai villaggi su palafitte nel golfo di Maracaibo, ricordando una "piccola Venezia".
- I conquistatori europei furono attratti dalle leggende di città d'oro, ma trovarono invece ricche risorse come il petrolio.
- Il Venezuela è caratterizzato da una biodiversità incredibile, con foreste tropicali fitte e numerosi corsi d'acqua.
- Le piantagioni di canna da zucchero e caffè si alternano alla foresta tropicale, ospitando una fauna e flora variegata.
Indice
La scoperta dell'Orinoco
Fu Cristoforo Colombo, il 1° agosto del 1498, ad avvistare, primo europeo, la foce del grande fiume Orinco. L'anno seguente, altri navigatori scorsero sul golfo di Maracaibo dei villaggi indios costruiti su palafitte: "Venezuela" esclamarono (nome che, in spagnolo, significa "piccola Venezia").
L'attrazione europea per il Sudamerica
Da quel momento, gli Europei cessarono di sbarcare sulle coste di questa fascia settentrionale del Sudamerica. Erano attratti dal desiderio di conquistare nuove terre, di trarre favolosi guadagni dalle piantagioni di canna da zucchero, di dominare zone sempre più vaste, anche se di fronte a loro si estendevano, a perdita d'occhio, le insormontabili foreste equatoriali, scintillavano gli acquitrini formati dai grandi fiumi, scorrenti nelle piatte zone alluvionali, giganteggiavano, coperti di neve, i picchi altissimi delle cordigliere. Le leggende narravano di intere città d'oro, sepolte nella vegetazione dell'interno.
L'Eldorado non apparve mai: zampillò pero il petrolio, l'oro moderno, che ancora oggi forma la ricchezza maggiore di stati come il Venezuela.
La ricchezza naturale del Venezuela
La posizione geografica di questa fascia del continente americano, compresa tra Equatore e Tropico del Cancro, l'abbondanza delle precipitazioni, che in alcune zone superano i 3.000 mm di pioggia annui, i numerosi corsi d'acqua, che solcano pianure e altopiani, regalano a queste regione una varietà meravigliosa di specie vegetali e animali. In Venezuela la foresta tropicale è fitta e, in vaste zone, inesplorata. Il bosco pluviale montano si inerpica fino ai 3.000 m delle falde aldine, mentre ancora più in alto dominano i paramos, pascoli d'alta montagna macchiati di arbusti. Nei bancos del Venezuela, piatti rilievi sulla savana, crescono i caratteristici chaparrales, intrichi di vegetali e duri arbusti. Nelle isole le piantagioni di canna da zucchero e di caffè si alternano alla foresta tropicale, dove prosperano fiori rari e profumati e dove nidificano uccelli dai colori sgargianti.
Domande da interrogazione
- Chi fu il primo europeo a scoprire la foce del fiume Orinoco?
- Quali furono le motivazioni che spinsero gli europei a esplorare il Sudamerica?
- Quali sono alcune delle caratteristiche naturali del Venezuela che contribuiscono alla sua ricchezza?
Cristoforo Colombo fu il primo europeo a scoprire la foce del fiume Orinoco il 1° agosto del 1498.
Gli europei erano attratti dal desiderio di conquistare nuove terre, ottenere guadagni dalle piantagioni di canna da zucchero e dominare vaste zone, nonostante le difficoltà delle foreste equatoriali e delle leggende di città d'oro.
La posizione geografica, l'abbondanza di precipitazioni, la varietà di specie vegetali e animali, e la presenza di risorse come il petrolio contribuiscono alla ricchezza naturale del Venezuela.