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Concetti Chiave

  • Le carte geografiche sono rappresentazioni grafiche della superficie terrestre, usate sin dai tempi antichi per indicare percorsi e ambienti.
  • I greci furono i primi a sviluppare carte geografiche scientifiche, introducendo il reticolo geografico con paralleli e meridiani.
  • La cartografia romana si focalizzava su carte itinerarie non scientifiche, utili per mercanti e militari, raffigurando la rete stradale dell'Impero.
  • Nel XIII secolo, le carte nautiche o portolani diventarono cruciali per la navigazione, descrivendo dettagliatamente coste e approdi.
  • Dal Quattrocento, le carte geografiche hanno adottato proiezioni geografiche per ridurre deformazioni, migliorando la precisione delle rappresentazioni.

Le rappresentazioni cartografiche

Tutto ciò che durante secoli di esplorazioni e ricerche è stato scoperto, determinato e misurato sulla superficie della Terra, per essere utile deve essere rappresentato graficamente con un disegno. Le carte geografiche sono infatti disegni che riproducono e rappresentano la superficie terrestre. Già l'uomo delle caverne, le antiche popolazioni dell'Egitto e della Mesopotamia avevano sentito il bisogno di elaborare disegni che indicassero i loro percorsi abituali e l'ambiente circostante. I primi a costruire vere e proprie carte geografiche furono i greci, ma le loro scarse conoscenze del mondo fecero sì che queste prime rappresentazioni fossero molto approssimate e imprecise. Sembra infatti che i loro primi mappamondi rappresentassero la Terra come un grande disco circondato dall'Oceano, diviso in due parti (Europa e Asia) dal Mediterraneo, in cui sporgevano, grossolanamente disegnate, le penisole che si estendevano in questo mare. Disegni di questo genere non aiutavano però a trovare un luogo o a seguire un percorso, perché vi mancavano i punti di riferimento. Il primo a introdurre elementi scientifici per la costruzione di una carta geografica fu Dicearco da Messina (IV secolo a.C.), che per rappresentare il territorio in modo più preciso pensò di disegnare sulla carta geografica linee verticali e orizzontali, in modo da ottenere linee di riferimento più sicure: inventò quello che i geografi chiamano il reticolo geografico, composto dai paralleli e dai meridiani. I greci da quel momento cominciarono ad allestire le carte con metodi matematici e geometrici, sempre più perfezionati, fino a giungere al mappamondo di Tolomeo (II secolo d.C.), in cui il reticolo geografico venne rappresentato da una fitta rete di paralleli circolari e di meridiani che convergevano verso i poli.

La cartografia romana, diversamente da quella greca, non ebbe caratteri scientifici ma si limitò alla costruzione di carte itinerarie a uso dei mercanti, dei funzionari e dei militari, nelle quali venivano rappresentati i lineamenti deformati delle terre dell'Impero, con la rete stradale, le stazioni di posta, i nomi dei fiumi, dei monti e delle varie località. Con la caduta dell'Impero romano la geografia e la cartografia decaddero come le altre discipline. Bisognerà attendere il XIII secolo per avere carte geografiche più precise e perfezionate. In questo periodo si costruirono soprattutto carte nautiche, usate da marinai e mercanti. Vi era riportata la descrizione delle coste e degli approdi. Il loro nome è tuttora quello di portolani. Le carte nautiche ebbero grande importanza, perché permisero di rappresentare con precisione e in proporzioni esatte il bacino del Mediterraneo, le coste occidentali dell'Europa e dell'Africa settentrionale. Inoltre costituirono la base per la realizzazione di mappamondi più precisi, anche di grandi dimensioni. A partire dal Quattrocento si ritornò alla costruzione di carte geografiche con metodi matematici, utilizzando la rete dei meridiani e dei paralleli. Le numerose esplorazioni geografiche compiute in quel periodo fecero però constatare i difetti e l'inadeguatezza delle carte precedenti e si affrontò il problema con altre misure geometriche e matematiche, denominate proiezioni geografiche, in cui la figura della sfera viene rappresentata su una superficie piana con il minor numero di deformazioni possibili.

Domande da interrogazione

  1. Qual è l'importanza delle rappresentazioni cartografiche nella storia?
  2. Le rappresentazioni cartografiche sono fondamentali per visualizzare graficamente le scoperte e le misurazioni della superficie terrestre, rendendo le informazioni utili e accessibili.

  3. Chi furono i primi a creare vere carte geografiche e quali erano le loro limitazioni?
  4. I greci furono i primi a creare vere carte geografiche, ma le loro conoscenze limitate del mondo portarono a rappresentazioni approssimative e imprecise.

  5. Quale innovazione introdusse Dicearco da Messina nella cartografia?
  6. Dicearco da Messina introdusse il reticolo geografico, composto da linee verticali e orizzontali, per rappresentare il territorio in modo più preciso.

  7. Come differiva la cartografia romana da quella greca?
  8. La cartografia romana non aveva caratteri scientifici e si concentrava su carte itinerarie per mercanti, funzionari e militari, con rappresentazioni deformate delle terre dell'Impero.

  9. Quali sviluppi si verificarono nella cartografia a partire dal XIII secolo?
  10. Dal XIII secolo si svilupparono carte nautiche precise, chiamate portolani, che descrivevano coste e approdi, e nel Quattrocento si tornò a metodi matematici per migliorare le carte geografiche.

Domande e risposte

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