Rosabianca 88
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Concetti Chiave

  • L'energia è un problema che nasce con la rivoluzione industriale, richiedendo sempre più combustibili per alimentare le macchine.
  • Le fonti di energia tradizionali come carbone, petrolio e nucleare presentano problemi di stoccaggio delle scorie e approvvigionamento limitato.
  • Il consumo energetico è in forte crescita, con impatti negativi sull'ambiente come smog e effetto serra, esacerbati dall'ineguale consumo tra Paesi ricchi e poveri.
  • Le fonti di energia non rinnovabili non sono infinite; è cruciale investire su fonti rinnovabili come solare e geotermica, attualmente sottoutilizzate.
  • È urgente adottare un nuovo modello di sviluppo economico che rispetti l'uomo e la natura, piuttosto che essere guidato solo dal profitto.

L’energia

Il problema dell’energia è nato con la rivoluzione industriale: l’impiego delle macchine ha comportato un bisogno crescente di combustibile per procurare un’energia che, prima dell’avvento delle macchine, era fornita dal lavoro umano e degli animali, nonché dai venti e dalle acque dei fiumi. Il primo combustibile usato su larga scala dalle industrie fu il carbone, poi si è fatto uso del petrolio, infine è venuta l’era del nucleare. Il problema dell’energia presenta due aspetti, entrambi inquietanti: quello dello stoccaggio delle scorie inquietanti o, nel caso del nucleare, contaminanti, e quello dell’approvvigionamento, visto che le fonti non sono affatto inesauribili. Per quanto concerne il primo aspetto del problema, c’è, a fronte di un aumento aritmetico del numero degli abitanti del Pianeta, una crescita geometrica dei consumi complessivi di energia, con conseguenze devastanti sull’ambiente: smog urbano, “effetto serra”, deforestazione, inquinamento dell’aria e delle acque, ecc.
All’interno di queste considerazioni, inoltre, bisogna tener presente pure l’incredibile diseguaglianza nel consumo di energia, quindi nell’attività d’inquinamento del nostro Pianeta, tra Paesi ricchi e Paesi poveri: i primi, la minoranza, distruggono risorse ed inquinano molto più dei secondi, che pur rappresentano la grande maggioranza dei Paesi e della popolazione della Terra. Per quanto riguarda, invece, le fonti di energia, bisogna ormai convincersi che quelle non rinnovabili non sono sfruttabili all’infinito, per cui bisogna concentrare gli sforzi della ricerca nel campo delle fonti rinnovabili di energia (solare, geotermica, delle bio-masse, delle acque, ecc., che, nella produzione mondiale di energia, occupano appena il 7%) e in quello della “fusione” del 1986, ha evidenziato la gravità dei rischi che tale scelta di politica energetica comporta. Ma, soprattutto, bisogna convincersi della necessità di un nuovo modello di sviluppo economico, che, non soggiogando il lavoro dell’uomo all’arida legge del profitto, non violenti nemmeno la natura.

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