Concetti Chiave
- Ogni misurazione è soggetta a un certo grado di incertezza o errore assoluto, indipendentemente dalla precisione degli strumenti usati.
- Esistono due tipi principali di errori nelle misurazioni: sistematici, dovuti a difetti degli strumenti, e casuali, causati da variabili non controllabili.
- Gli errori sistematici si presentano in modo costante e possono essere limitati, ma non eliminati del tutto.
- Gli errori casuali sono imprevedibili e difficili da eliminare, includendo errori di lettura e statistici.
- Accuratezza e precisione sono concetti distinti: l'accuratezza si riferisce alla minimizzazione degli errori sistematici, mentre la precisione riguarda la riduzione degli errori casuali.
Quando si esegue la misurazione di una grandezza, il valore ottenuto non è il valore vero, bensì è il valore misurato. nessuna misurazione può infatti dare il valore esatto di una grandezza, perché, indipendentemente dalla raffinatezza dello strumento usato e dal procedimento impiegato, ogni misura è sempre condizionata da un certo grado di incertezza o errore assoluto di misura.
Quando si utilizza uno strumento di misura si possono commettere due tipi di errori: errori sistematici e errori casuali (o accidentali).
Gli errori casuali o accidentali sono dovuti alle cause più disparate, non sono controllabili ed è quasi impossibile eliminarli nelle misurazioni. Essi a loro volta si suddividono in:
1) errori di lettura o di sensibilità dello strumento
2) errori statistici
Agli errori sistematici è associato il concetto di accuratezza, mentre a quelli casuali è associato il concetto di precisione. Una misura si considera accurata quando chi la esegue si pone nelle condizioni sperimentali migliori, usando gli strumenti più idonei. Una misura è invece precisa quando l'incertezza dovuta agli errori casuali è relativamente piccola.
Esempio di una misura completa:
errore assoluto (Ea) righello: 1 mm
dimensioni oggetto: 113 mm
misura completa: 113 mm ± 1 mm oppure: (113 ± 1) mm