Concetti Chiave
- Il magnetismo è la caratteristica di alcuni materiali, come la magnetite, di attrarre oggetti ferrosi e si manifesta tramite poli magnetici non separabili.
- Alcune leghe metalliche possono acquisire proprietà magnetiche tramite strofinio, contatto o induzione, risultando in magneti permanenti o temporanei.
- Hans Christian Oersted scoprì che il passaggio di corrente elettrica genera un campo magnetico, fondamento per lo sviluppo di elettromagneti e motori elettrici.
- Michael Faraday dimostrò che un campo magnetico può indurre corrente elettrica in un conduttore, principio alla base dell'induzione elettromagnetica.
- L'induzione elettromagnetica ha applicazioni pratiche significative, come nei campanelli elettrici e nelle centrali idroelettriche.
Il magnetismo è la proprietà di alcuni corpi di attirare oggetti di natura ferrosa. I corpi che hanno questa proprietà sono detti magneti o calamite naturali, la magnetite (F4 O3) è un magnete naturale.
Alcune sostanze quali il ferro, il nichel e tutte le loro leghe possono acquistare con opportuni trattamenti questa proprietà. Queste sostanze sono dette magneti o calamite artificiali.
Una calamita attrae solo oggetti che contengono ferro.
Nei corpi di ferro, nichel, cobalto, acciaio e loro leghe sono presenti magnetini elementari disposti disordinatamente. Per tanto essi non manifestano proprietà magnetiche ma possono acquisirle tramite strofinio (si strofina sempre nello stesso verso il polo di un magnete sul corpo da magnetizzare), contatto o induzione. In particolare l’acciaio e l’almico (lega di alluminio, nichel e cobalto) si dicono magneti artificiali permanenti perché, a differenza di quelli temporanei, mantengono nel tempo le proprietà magnetiche ottenute.
Nel 1820 il fisico danese Hans Christian Oersted scoprì l’elettromagnetismo osservando che un ago libero di ruotare veniva influenzato dal passaggio di corrente elettrica. Egli realizzò un circuito con il filo conduttore in direzione nord-sud fissata dai poli geografici. Al di sotto del filo, mise l'ago magnetico che si indirizzò spontaneamente lungo la stessa direzione del filo. Chiuse il circuito e notò che appena la corrente passava per il conduttore, l'ago magnetico deviava la propria direzione e se la corrente fornita era di alta intensità, la direzione diventava perpendicolare a quella del filo. Ne concluse che un conduttore percorso da cariche elettriche in movimento genera nello spazio circostante un campo magnetico e se la corrente è abbastanza intensa, l'ago punta in direzione perpendicolare alla direzione del filo. Le linee di forza del campo magnetico (B) generato da un filo percorso da corrente (i) sono circolari e concentriche tra loro (il centro comune è il filo per cui passa la corrente). Il verso del vettore-campo magnetico si intuisce con la regola della mano destra: puntando il pollice nel verso della corrente elettrica, le altre dita si chiudono nel verso del campo indicando così il verso del campo magnetico. Il tutto si può anche facilmente capire usando della limatura di ferro posta su un cartoncino attraversato da un filo conduttore. Dopo qualche secondo si nota che la limatura si dispone in maniera concentrica al filo conduttore. Da questo esperimento ha avuto origine il solenoide o bobina dai quali è possibile costruire un’elettrocalamita o elettromagnete, impiegato nei campanelli elettrici, nel telegrafo e nel telefono. Quando si preme il pulsante di un campanello il passaggio della corrente magnetizza un solenoide che attira verso di sé una lamina metallica elastica e un martelletto collegato alla lamina che colpisce la campanella. Il movimento della lamina interrompe i collegamenti e il solenoide si smagnetizza, permettendo un nuovo utilizzo. Dall’esperimento di Oersted sono nati anche i motori elettrici, dove la forza elettromagnetica mette in movimento le spire.
Nel 1831 il fisico inglese Michael Faraday compì l’esperimento inverso collegando le estremità del filo di un solenoide a un amperometro. Quando nel solenoide viene inserito un magnete, l’amperometro rileva un passaggio di corrente. Faraday stabilì con un semplice esperimento che un campo magnetico genera una forza anche nei confronti di conduttori attraversati da corrente elettrica. L'esperimento consiste nel porre un filo conduttore tra i due poli di un magnete. Questo filo è sorretto da un'intelaiatura che gli permette di muoversi solo in verticale. Quando si collega questo filo ad una batteria, la corrente attraversa il filo e si nota che esso si può muovere verso il basso o verso l'alto basandosi sulla regola della mano destra (dove il pollice indica il verso della corrente, l'indice il verso del campo magnetico e il medio lo spostamento del filo). Con questo esperimento Faraday comprese che un campo magnetico non genera solo una forza nei confronti dei magneti, ma anche nei confronti dei conduttori attraversati da corrente elettrica. Una variante dell'esperimento permette anche di misurare lo spostamento a cui è soggetto il filo conduttore. Per far ciò basta porre dei pesi dal lato opposto del telaio rispetto al filo e vedere con quale carico si raggiunge l'equilibrio. Da ciò si deduce che il movimento di una calamita e quello di un circuito elettrico rispetto a una calamita producono una corrente elettrica che dura fino a quando persiste il movimento; questa corrente è detta corrente indotta e il fenomeno che la produce è l’induzione elettromagnetica. Le applicazioni dell’esperimento di Faraday sono innumerevoli, tra queste anche le centrali idroelettriche.
Domande da interrogazione
- Qual è la differenza tra magneti naturali e artificiali?
- Come si manifesta la forza magnetica di una calamita?
- Cosa ha scoperto Hans Christian Oersted nel 1820?
- Qual è il contributo di Michael Faraday all'elettromagnetismo?
- Quali sono alcune applicazioni pratiche dell'induzione elettromagnetica?
I magneti naturali, come la magnetite, possiedono intrinsecamente la proprietà di attrarre oggetti ferrosi, mentre i magneti artificiali, come quelli in ferro o acciaio, acquisiscono questa proprietà attraverso trattamenti specifici.
La forza magnetica di una calamita si manifesta attraverso un campo magnetico che può spostare oggetti ferrosi anche a distanza e attraverso materiali come carta, legno, vetro o acqua.
Hans Christian Oersted ha scoperto l'elettromagnetismo, osservando che un ago magnetico libero di ruotare viene influenzato dal passaggio di corrente elettrica, generando un campo magnetico attorno al conduttore.
Michael Faraday ha dimostrato che un campo magnetico può generare una forza su conduttori attraversati da corrente elettrica, scoprendo il fenomeno dell'induzione elettromagnetica, che produce corrente indotta.
L'induzione elettromagnetica è utilizzata in molte applicazioni, tra cui i motori elettrici, i campanelli elettrici, il telegrafo, il telefono e le centrali idroelettriche.