Concetti Chiave
- I magneti permanenti generano campi magnetici che interagiscono attraverso poli opposti, manifestandosi come dipoli magnetici.
- La forza di Lorentz agisce su una carica in movimento in un campo magnetico, cambiandone la direzione della velocità senza compiere lavoro.
- Quando un conduttore con corrente è immerso in un campo magnetico, subisce una forza definita dalla seconda legge di Laplace, dipendente solo dalla lunghezza del conduttore.
- I poli magnetici attraggono o respingono altri poli, con forze attrattive tra poli opposti e repulsive tra poli uguali.
- La forza di Lorentz è calcolata come il prodotto vettoriale tra la carica, la velocità e il campo magnetico.
Iterazioni fra magneti
Un magnete permanente è formato da un materiale che è stato magnetizzato e crea un campo magnetico. La proprietà di attirare la limatura di ferro (che contraddistingue i materiali ferromagnetici) non è distribuita uniformemente sui materiali; ma si manifesta sui "poli". In particolare, avvicinando due magneti, tra di essi interagisce una forza attrattiva per poli di segno opposto e negativa viceversa. Tali poli, inoltre, esistono solo a coppie di egual valore e segno opposto, cioè sotto forma di "dipoli magnetici".
Forza di Lorentz
Considerando in particolare una carica q che si muove con velocità v all'interno di un campo magnetico B, su di essa allora agisce una forza detta "forza di Lorentz" pari a: F = qv x B (in modulo F=qvsin(ϑ), dove ϑ è l'angolo compreso tra v e B). Si vede che quando una carica si muove in un campo magnetico la sua velocità cambia direzione, ma non il modulo: questo perché F e v sono perpendicolari, e quindi F non compie lavoro.
Forza su un filo percorso da corrente
Considerando invece un conduttore percorso da corrente (j=-nev, con j densità di corrente, v velocità di deriva degli elettroni con carica -e, ed n numero di elettroni) immerso in un campo magnetico B, allora per ogni elettrone vale:
F = -ev x B = il x B (seconda legge elementare di Laplace), dove i è la corrente che scorre nel filo conduttore e l la sua lunghezza. Da tale formula si capisce che la forza non dipende dalla forma del conduttore, ma solo dalla lunghezza del segmento che congiunge i suoi estremi.