Concetti Chiave
- Schopenhauer reinterpretò la filosofia kantiana, distinguendo tra fenomeno e noumeno, ma modificandone i caratteri distintivi.
- Per Kant, il noumeno è la "cosa in sé", trascendente e non verificabile con i sensi, mentre il fenomeno è conoscibile.
- Schopenhauer considerava il noumeno come una realtà soggettiva, con il fenomeno visto come un'illusione.
- La volontà, secondo Schopenhauer, è una forza cosmica infinita che si manifesta in forma finita nei corpi umani.
- Il mondo è interpretato come dualismo: rappresentazione soggettiva e volontà di vivere, irrazionale e infinita.
Schopenhauer affermò di voler riprendere la filosofia kantiana nello studio del fenomeno e del noumeno, ma, ovviamente, né modifico i caratteri distintivi.
Noumeno e fenomeno
Il noumeno è la cosa in sé: non si ferma nello spazio e nel tempo; è un principio che pur essendo nelle cose, non è nelle cose stesse (Dio, anima, natura, libertà). Il noumeno è tutto ciò che è legato al mondo con il pensiero, ma non è verificabile o registrabile con i sensi, cioè qualcosa di trascendente.
Il fenomeno è effettivamente conoscibile.
La cosa in sé non è oggettivamente presente, è qualcosa di apprendibile in maniera soggettiva. (conoscenza soggettiva).
Il fenomeno è una rappresentazione illusoria.
Il noumeno: la vera realtà è la cosa in sé, non come oggetto bensì come cammino soggettivo, ove è il soggetto stesso impegnato nella ricerca della verità.
Schopenhauer comprende così di esser stato ingannato, ma grazie al suo corpo è in grado di capire la verità. Il corpo è, infatti, spinto dalla volontà, una forza cosmica, infinita, che non potendo esprimersi in quanto infinita, si manifesta negli uomini (nei corpi), si fa finita e governa.
Il dualismo del mondo
Si ottengono così due aspetti del mondo (dualismo)secondo cui il Mondo è:
- Rappresentazione: il mondo è prodotto dal soggetto quando usa le tre forme a priori (spazio, tempo e causalità). Costruiamo una scienza, ma è un’illusione! È sufficiente prestare attenzione al nostro corpo per capire che c’è qualcosa di non dimostrabile scientificamente.
- Volontà: il mondo è visto come volontà di vivere, che abbraccia tutte le cose che chiedono e manifestano la volontà di vivere. Questa volontà è:
- irrazionale;
- è la cosa in sé;
- libera;
- è una e molteplice;
- è volontà di vita;
- è cieca (non ha un disegno preciso);
- infinita;
- irrazionale.
La volontà e la sofferenza
La prima oggettivazione della volontà avviene nelle idee, la seconda nei singoli corpi:
- la volontà soffre all’interno di un corpo finito, vuol tornare alla sua condizione infinita e cerca di manifestare la sua sofferenza attraverso il dolore;
Soddisfatto un desiderio, si ha subito il desiderio di soddisfarne un altro. Appagato il desiderio, si giunge alla noia.
Domande da interrogazione
- Qual è la differenza tra il fenomeno e il noumeno secondo Schopenhauer?
- Come Schopenhauer descrive la volontà?
- Qual è il ruolo del corpo nella filosofia di Schopenhauer?
Per Schopenhauer, il fenomeno è una rappresentazione illusoria, mentre il noumeno è la vera realtà, la "cosa in sé", che si manifesta come un cammino soggettivo di ricerca della verità.
Schopenhauer descrive la volontà come una forza cosmica, infinita, irrazionale, cieca, e libera, che si manifesta nei corpi umani e governa il mondo come volontà di vivere.
Il corpo, secondo Schopenhauer, è spinto dalla volontà e permette di comprendere la verità, poiché manifesta la volontà infinita in una forma finita, soffrendo e cercando di tornare alla sua condizione infinita.