Concetti Chiave
- La rivoluzione scientifica del XV e XVI secolo nasce in un contesto di mutamenti economici e sociali in Europa, con esigenze tecniche crescenti che spingono verso una conoscenza scientifica più approfondita.
- Galileo Galilei rappresenta un punto centrale nella rivoluzione scientifica, introducendo una visione della natura come ordine oggettivo governato da leggi causali.
- La natura è descritta come un insieme di relazioni causali in cui prevale la causa efficiente, eliminando l'interesse per gli scopi finali dei fenomeni.
- La scienza moderna si basa su un sapere sperimentale e matematico, puntando su osservazioni empiriche e esperimenti costruiti su base matematica.
- La scienza diventa un sapere intersoggettivo, caratterizzato da metodi pubblici e verificabili, distaccandosi da pratiche occulte e magiche.
Indice
Il contesto storico della scienza moderna
La scienza moderna del XV e XVI secolo nasce in un preciso contesto storico caratterizzato dai mutamenti di struttura dell'economia europea e dal nuovo tipo di società venutosi a delineare all'inizio dell'età moderna. Infatti la formazione degli stati cittadini e nazionali produce un sistema di vita più complesso e dinamico che provoca una serie di bisogni sociali. In particolare la struttura organizzativa delle monarchie europee e lo spirito imprenditoriale dei ceti mercantili si traduce in maggiori richieste tecniche. C'è bisogno di eserciti più potenti, di ampliare le città, migliorare le vie di comunicazione ecc.. e per fare questo si ha sempre più bisogno di conoscenze approfondite della matematica, fisica e astronomia. La saldatura fra scienza e società moderna passa sin dall'inizio attraverso i nuovi bisogni concretizzati nelle nuove esigenze tecniche, che stimolano la creazione di un sapere oggettivo capace di permettere all'uomo un efficace orientamento nel mondo.
La rivoluzione scientifica e Galileo Galilei
La rivoluzione scientifica si concretizza soprattutto in Galileo Galilei, e da questo emerge soprattutto:
-la concezione della natura come ordine oggettivo e causalmente strutturato di relazioni governate da leggi;
-la concezione della scienza come sapere sperimentale-matematico, avente come scopo la conoscenza progressiva del mondo circostante ed il suo dominio a vantaggio dell'uomo.
La natura e le leggi scientifiche
La natura è un'ordine oggettivo poichè essa scientificamente parlando, costituisce un oggetto i cui caratteri non hanno niente a che fare con la dimensione spirituale, e quindi con i fini e i desideri degli uomini. La natura è un ordine causale poichè in essa nulla avviene a caso, ma tutto a risultato di cause ben precise, intendendo per causalità un rapporto costante o biunivoco tra due o più fatti dei quali dato uno è dato anche l'altro, e tolto uno è tolto anche l'altro. Perciò delle quattro cause riconosciute da Aristotele (formale, materiale, efficiente, finale) l'unica ammessa è quella efficiente, poichè la scienza non è interessata allo scopo finale dei fatti, ma solo alla loro causa efficiente. La natura è un insieme di relazioni e non un sistema di essenze poichè lo sguardo dei ricercatori è fisso solo sulle relazioni causali riconoscibili che legano i fatti. I fatti sono governati da leggi, poichè essendo causalmente legati tra loro obbediscono a regole uniformi che rappresentano i principi invariati attraverso cui la natura opera. Di conseguenza, dal punto di vista scientifico la Natura finisce per essere nient'altro che l'insieme delle leggi che regolano i fenomeni e li rendano prevedibili.
Il sapere sperimentale e matematico
La scienza è un sapere sperimentale, poichè si fonda sull'osservazione dei fatti e perchè le sue ipotesi vengono giustificate su base empirica e non puramente razionale. Tuttavia l'esperienza di cui parla la scienza è una costruzione su base matematica che mette capo all'esperimento. La scienza è un sapere matematico che si fonda sul calcolo e la misura. La scienza è un sapere intersoggettivo poichè i suoi procedimenti sono pubblici e accessibili a tutti e le sue scoperte sono controllabili in linea di principio da ognuno. In tal modo la scienza moderna si stacca dalla magia e dalle scienze occulte che lavorano in segreto senza esibire alla luce del sole i metodi delle loro ricerche. Il fine della scienza è la conoscenza oggettiva del mondo e delle sue leggi. Ma quanto più riesce ad essere libera da schemi antropomorfici e quindi capace di scoprire le relazioni autentiche tra i fenomeni, tanto più la scienza va incontro al dominio dell'ambiente circostante.
Domande da interrogazione
- Qual è il contesto storico in cui nasce la scienza moderna del XV e XVI secolo?
- Qual è il ruolo di Galileo Galilei nella rivoluzione scientifica?
- Come viene concepita la natura nel nuovo paradigma scientifico?
- In che modo la scienza moderna si differenzia dalle scienze occulte?
- Qual è l'obiettivo finale della scienza secondo il nuovo modo di concepirla?
La scienza moderna nasce in un contesto caratterizzato dai mutamenti economici e sociali dell'Europa, con la formazione di stati cittadini e nazionali che creano nuovi bisogni tecnici e sociali.
Galileo Galilei è centrale nella rivoluzione scientifica, promuovendo la concezione della natura come ordine oggettivo e la scienza come sapere sperimentale-matematico.
La natura è vista come un ordine oggettivo e causale, governato da leggi, dove le relazioni causali tra i fatti sono centrali e l'unica causa ammessa è quella efficiente.
La scienza moderna è intersoggettiva, basata su osservazione e matematica, con procedimenti pubblici e verificabili, a differenza delle scienze occulte che operano in segreto.
L'obiettivo della scienza è la conoscenza oggettiva del mondo e delle sue leggi, libera da schemi antropomorfici, per dominare l'ambiente circostante.