Concetti Chiave
- John Locke distingue lo stato di natura dalla guerra, vedendolo come un ordine sociale regolato da leggi naturali che promuovono l'autoconservazione.
- Nello stato di natura esistono tre difetti principali: mancanza di una legge certa, assenza di un giudice imparziale e nessun potere esecutivo per far rispettare le leggi.
- Il potere politico nasce dal consenso dei cittadini attraverso un patto d'associazione, trasferendo il potere individuale a un corpo politico.
- Nel contratto sociale, gli individui alienano parzialmente i diritti naturali, trasformandoli in diritti civili e politici sotto un governo.
- Locke sostiene la separazione dei poteri per evitare che il legislativo diventi una corporazione separata che legifera per interessi privati.
Indice
Infanzia e contesto familiare
John Locke nacque nel Regno Unito nel 1632 da una famiglia puritana (protestanti distaccati dalla Chiesa inglese).
Libertà e stato di natura
Privilegi e difetti dello stato di natura: la libertà naturale consiste nel non essere subordinati ad alcuna autorità esteriore (non è assenza di legge ma risiede nell'autonomia). Locke non identifica li stato di natura con uno stato di guerra permanente e universale, anzi nega la coincidenza fra le due cose poiché la legge di natura prescrive l'autoconservazione. Nello stato di natura gli uomini regolano i loro rapporti secondo leggi di natura mentre nello stato civile vi è lo stato di guerra quando si usa la forza. Locke include tra i diritti naturali-oltre alla libertà e alla vita-anche la proprietà: per lui il lavoro è coli che forma la proprietà privata. Lo stato di natura lockiano è un ordine sociale: gli uomini entrano in rapporti reciproci perseguendo i loro scopi e rispettando le leggi naturali razionali. Per Locke l'uomo non può restare nello stato di natura perché quest'ultimo si può trasformare nello stato di guerra non a causa della naturale aggressività degli uomini ma a causa della parzialità di essi nell'eseguire la legge di natura.
Difetti dello stato di natura
Ci sono 3 difetti dello stato di natura:
-non vi è legge certa perché gli uomini interpretano la legge di natura in modo soggettivo lasciandosi condizionare dalle passioni (potere legislativo);
-non vi è un giudice al di sopra dei contendenti (potere giudiziario);
-non vi è un potere in grado di far applicare la legge (potere esecutivo).
Genesi del potere politico
La genesi del potere politico: questo potere di fare leggi e di usare la forza della comunità per renderle esecutive nasce dal consenso dei cittadini attraverso il contratto che si sottomettono a un'autorità. Attraverso il patto d'associazione ciascuno depone ill potere di cui dispone alo stato di natura nelle mani del corpo politico o del popolo; il corpo politico poi, grazie all'istituzione del governo, affida il proprio potere al governo. Il patto d'associazione è il contratto originario, cioè l'accordo che prevede l'incorporazione degli individui in un unico soggetto politico in cui la maggioranza decide per tutti.
Dottrina liberale e contratto sociale
Dottrina liberale: il contenuto del contratto è per Locke un'alienazione parziale dei diritti naturali perché entrando in società l'uomo rinuncia al diritto di farsi giustizia da solo cedendo il diritto alla vita, alla libertà e alla proprietà per vederseli trasformati in diritti civili e politici. Il potere esecutivo e quello legislativo sono esercitati da organi diversi; evitando il potere legislativo si riduce la formazione di una corporazione separata dal resto della società con la tendenza a fare leggi per i propri interessi privati.
Domande da interrogazione
- Quali sono i privilegi e i difetti dello stato di natura secondo John Locke?
- Come si sviluppa il potere politico secondo Locke?
- Qual è il ruolo del lavoro nella teoria della proprietà di Locke?
- In che modo la dottrina liberale di Locke affronta la separazione dei poteri?
Secondo Locke, lo stato di natura offre libertà naturale e autonomia, ma presenta difetti come l'assenza di una legge certa, di un giudice imparziale e di un potere esecutivo.
Il potere politico nasce dal consenso dei cittadini attraverso un contratto sociale, dove gli individui si sottomettono a un'autorità e formano un corpo politico che istituisce un governo.
Per Locke, il lavoro è fondamentale nella formazione della proprietà privata, considerata un diritto naturale insieme alla libertà e alla vita.
La dottrina liberale di Locke prevede la separazione dei poteri esecutivo e legislativo per evitare che il potere legislativo diventi una corporazione separata con interessi privati.