Concetti Chiave
- L'empirismo di John Locke sottolinea l'importanza dell'esperienza nel processo conoscitivo, opponendosi al razionalismo cartesiano e anticipando l'illuminismo.
- Locke, nato nel contesto della prima rivoluzione industriale inglese, studiò e insegnò a Oxford, influenzato dalle vicende politiche del suo tempo.
- Le idee, secondo Locke, derivano dall'esperienza e si dividono in idee semplici, passive e non innate, e idee complesse, che combinano le semplici con l'intelletto attivo.
- Locke distingue tra sensazione e riflessione come fonti di esperienza, da cui derivano idee di sensazione e idee di riflessione.
- Le idee complesse si articolano in modi, sostanze e relazioni, con modi come attributi delle sostanze e relazioni che descrivono rapporti causali tra fenomeni.
Indice
L'empirismo e la sua opposizione al razionalismo
La corrente filosofica dell'empirismo, attribuisce all'esperienza un ruolo fondamentale nell'ambito del processo conoscitivo e questa dottrina filosofica si contrappone al razionalismo della logica cartesiana (opposizione a Cartesio). La rinnovata importanza attribuita all'esperienza, trova terreno fertile nelle scoperte e nelle conquiste ottenute durante la rivoluzione scientifica. Secondo l'empirismo, l'esperienza dà inizio al processo conoscitivo e si pone come criterio di validazione della realtà. La corrente filosofica dell’empirismo si pone come filosofia anti innatista e cerca di discostarsi dall'indagine metafisica anticipando ciò che caratterizzerà l’illuminismo. Nell’empirico la ragione non scompare ma è subordinata all’esperienza.
John Locke e il contesto storico
John Locke nasce a Bristol nel 1632, periodo in cui in Inghilterra si assiste alla prima rivoluzione industriale e alla restituzione del re Carlo I. Locke studia presso l'università di Oxford dove nel 1658 sarà chiamato ad insegnare greco e retorica dopo aver acquisito il grado di maestro delle arti. Locke segue da vicino le vicende politiche di Lord Ashley esponente del partito dei whig e questo rapporto sarà determinante nella prima fase della vita del filosofo. Nel 1674 viaggia verso la Francia dove rimarrà fino al 1679 e proprio in questo periodo approfondisce Cartesio. La fortuna politica del Lord Ashley (rappresentate dei whig) decade definitivamente nel 1682 e l'anno dopo John Locke, come Lord Ashley viene accusato di alto tradimento per aver congiurato contro il re Carlo II e si trasferisce in Olanda dove entra in contatto con gli Arminiani che sono coloro che riconoscono la bibbia come assoluta regola di fede e di condotta. Lo scambio filosofico con gli arminiani sarà fondamentale per lo sviluppo del pensiero di Locke per quel che riguarda la tolleranza religiosa e la libertà di culto. Il filosofo crede che le idee (parla di idee anche Platone) non sono innate e che la ragione umana non può dirigere alla perfezione l'iter della vita e la spiegazione del mondo. La ragione e l’uomo secondo Locke hanno dei limiti intrinsechi e proprio con questi limiti bisogna confrontarsi continuamente.
Le idee secondo Locke
Le idee derivano dall'esperienza ossia da quel processo che fornisce i dati su cui la ragione lavora. Il filosofo inglese Locke distingue due tipi di esperienza: una rivolta alla realtà esterna, che si concretizza nella sensazione e un'altra alla realtà interna che corrisponde alla riflessione. Da ciò ne deriva che il processo conoscitivo secondo Locke, si basa su due tipi di idee raccolte dalla sensazione, dalla riflessione e quindi rappresentano due diverse fonti di informazioni: le idee semplici ossia concetti chiari e immediati che sono il risultato della passività dell’uomo rispetto ai due tipi di realtà e dunque non possono essere innate. In base alla realtà di fronte a cui l’uomo si trova in maniera passiva, avremo idee di sensazione e idee di riflessione. Le idee complesse sono quelle idee che, combinando le idee semplici, formano dei veri e propri ragionamenti. Le idee complesse vedono l’intelletto umano posizionarsi in maniera attiva e si sviluppano in tre tipologie: modi, sostanze e relazioni. I modi si configurano come quelle idee che esistono solo in base alle manifestazioni delle sostanze ossia come attributi di queste; le sostanze invece sono quelle idee che esistono indipendentemente dal resto; le relazioni invece riguardano quelle idee relative ai rapporti di causa che coinvolgono i fenomeni.
Domande da interrogazione
- Qual è il ruolo dell'esperienza nell'empirismo di John Locke?
- Come si distinguono le idee secondo John Locke?
- Qual è la posizione di Locke riguardo alle idee innate?
- Quali sono le due fonti di esperienza identificate da Locke?
- In che modo l'influenza degli Arminiani ha contribuito al pensiero di Locke?
Nell'empirismo di John Locke, l'esperienza è fondamentale nel processo conoscitivo e funge da criterio di validazione della realtà, opponendosi al razionalismo cartesiano.
Locke distingue le idee in due tipi: idee semplici, derivanti dalla sensazione e riflessione, e idee complesse, che combinano idee semplici in modi, sostanze e relazioni.
Locke sostiene che le idee non sono innate, ma derivano dall'esperienza, poiché la ragione umana ha limiti intrinseci.
Locke identifica due fonti di esperienza: la sensazione, rivolta alla realtà esterna, e la riflessione, rivolta alla realtà interna.
L'influenza degli Arminiani ha contribuito allo sviluppo del pensiero di Locke riguardo alla tolleranza religiosa e alla libertà di culto.