Concetti Chiave
- David Hume, importante esponente dell'empirismo inglese, sostiene che la conoscenza non possa essere completamente oggettiva, ma solo probabilistica.
- Il suo 'Trattato sulla natura umana' (1739) non ebbe grande successo, mentre 'Ricerca sull'intelletto umano' (1748) lo fece emergere nel panorama filosofico.
- Hume, pur vivendo a Torino, strinse importanti legami con figure come Rousseau e influenzò le teorie di Darwin e Smith.
- Credeva che tutta la conoscenza derivasse dall'esperienza e dall'impressione empirica, negando un valore assoluto alla conoscenza stessa.
- Kant riconobbe l'importanza del pensiero di Hume, considerandolo fondamentale per il suo risveglio dal dogmatismo.
David Hume
Esponente dell’empirismo inglese che arriva a ritenere che la conoscenza non possa essere oggettiva (necessaria) in tutte le sue componenti. Parlerà di probabilità ma non arriverà mai a dubitare di tutto → cortocircuito scettico (non dubita dello scetticismo totale). Si limita ad una forza conoscitiva approssimabile e probabilità.
‘Trattato sulla natura umana’ (1739) → non grande successo.
‘Ricerca sull’intelletto umano’ (1748) → successo.
Hume è a Torino grazie al ruolo che aveva alla Biblioteca di Edimburgo.
Strinse amicizia con Rousseau, che ospitò in seguito alla stesura dell’Emilio.
Era un uomo piacevolissimo che aveva affinato ‘l’arte del vivere in compagnia’.
Grande importanza avrà per le teorie di Darwin e Smith.
L’approccio all’agire pratico andrà a costruire la premessa di Darwin.
Secondo Hume la natura umana deve essere indagata prima di chiarire quale sia la natura umana nella sua esperienza conoscitiva, solo la matematica.
Tutto è percezione, tutto nella mente deriva dalla corrispondenza/impressione empirica.
Non esiste nulla nella mente che prima non sia esistito nella realtà.
Kant dovrà fare i conti con razionalismo ed empirismo. Ringrazierà Hume per averlo risvegliato dal sonno dogmatico.